Nicolò Zaniolo

AS ROMA NEWS ZANIOLO – L’insostenibile leggerezza dell’essere Nicolò Zaniolo, verrebbe da dire. Ricordate il romanzo di Milan Kundera, così celebre che Antonello Venditti decise di omaggiarlo in una sua canzone? Lo confessiamo, ci piacerebbe avere la levità e la profondità dello scrittore ceco per poter descrivere il tormento e l’estasi che le 13 lettere del nome del ragazzo provocano in chiunque le pronunci, scrive La Gazzetta dello Sport.

In meno di una settimana estimatori e detrattori hanno trovato modo di corroborare le loro tesi (o i preconcetti) sull’attaccante della Roma. Chi lo esalta ha gioco facile nel ricordare come proprio una rete di Nicolò ha spezzato il digiuno da trofei dei giallorossi lungo 14 anni, realizzando la rete partita in finale di Conference League; chi non lo ama, invece, pone l’accento sulla celebrazione sopra le righe avvenuta nel giorno del giro per il centro sul pullman scoperto – che ha avuto nel mirino la Lazio – e la nuova defezione azzurra, ufficializzata ieri, che rende sempre tormentato il suo rapporto con la Nazionale.

Cominciamo da qui, cioè dal quel ritorno a casa che impedirà a Zaniolo di partecipare alle prossime partite con l’Italia. Nessun mistero: è da tempo che l’attaccante convive con problemi alla caviglia sinistra (ha un edema) e al quadricipite destro. Il primo infortunio gli è occorso col Napoli e lo ha costretto a giocare con le infiltrazioni; il secondo invece contro la Fiorentina e l’edema ancora non si è riassorbito.

Morale: è ovvio che Nicolò voglia gestirsi con attenzione, perché avere una postura sbagliata potrebbe avere ripercussioni anche sulle ginocchia, anche alla luce dei due gravi infortuni subiti nel 2020 e che gli hanno rubato un anno e mezzo di calcio. Certo, non è la prima volta che problemi fisici gli abbiano impedito di partecipare al lavoro con gli azzurri, ma da Coverciano smentiscono che il c.t. Mancini lo abbia rimproverato.

Quello che il Club Italia, a partire da Oriali, ha sottolineato a tutti i giallorossi – ma anche ai milanisti – che in futuro, nei momenti di esultanza, chi veste la maglia della Nazionale non partecipi a cori beceri contro altre squadre per nessuna ragione. E qui veniamo alla festa popolare dopo la conquista della Conference. Ci sono video che mostrano Nicolò cantare il classico coro anti-Lazio dei giallorossi. Ha di certo accenti scurrili, ma sulla vicenda il punto di vista del giocatore lo possiamo capire facilmente, visto che ha ricondiviso un messaggio su Instagram scritto da un tifoso che lo difendeva.

Ecco il testo: «Gli avete fatto cori e striscioni contro per due anni interi, gli avete insultato la famiglia, avete esultato per i suoi infortuni, gli avete minacciato la sorella imbrattando di scritte offensive la sua scuola. Da voi nessuna morale». Giusto o sbagliato? La sensazione che respira chi gli è vicino è che a volte si facciano due pesi e due misure. Un esempio: le reprimende nei confronti di Ibrahimovic, che aveva lanciato i cori contro Calhanoglu nel giorno della festa del Milan – sono state assai più blande.

Più delicato il discorso che riguarda il collega azzurro Zaccagni (laziale) e la sua fidanzata Chiara Nasti, influencer – ora in attesa di un figlio dal compagno – che in passato aveva avuto un legame con lo stesso Zaniolo. Sempre durante la festa post-Conference, tra i cori di dileggio, ce n’era che prendeva di mira Zaccagni proprio puntando alla nuova paternità. E Nicolò cosa c’entra? Per i denigratori la colpa è quella di avere sorriso. Ha sbagliato? Forse, ma a chi ha chiesto via social alla stessa Nasti una opinione su quanto successo, ha ricevuto una replica viril-zoologica che fa malinconia. Una cosa è certa: dalla Nazionale nessuno è entrato in questa specifica vicenda né fra i due giocatori si sono chiariti, anche perché non ne avevano motivo.

E allora alla fine ciò che conta è il futuro. Il rapporto fra Zaniolo e Mourinho umanamente è buono, tant’è vero che in questi giorni il portoghese gli ha scritto dei bei messaggi. Certo, le panchine nel derby e contro lo Spezia – così come la mancata convocazione azzurra a ottobre «per scelta tecnica» – sono stati i momenti più tristi della stagione di Nicolò, senza contare la poco gradita collocazione tattica. in ogni caso la Roma è pronta a offrigli una proposta di rinnovo da circa 3,5 milioni più bonus.

Basterà? Difficile. Perciò, se arrivasse un’offerta non inferiore ai 50 milioni, il club la prenderà in considerazione. Così come Nicolò sarebbe disponibile a trasferirsi al Milan o alla Juve (meno al Newcastle, in corsa) davanti a una proposta che soddisfi sia lui che il club giallorosso. «Ora ricarico le pile per la prossima stagione», ha scritto ieri Zaniolo. Vedremo chi ne beneficerà.



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