Nicolò Zaniolo

AS ROMA NEWS DERBY LAZIO ZANIOLO – Ci sono settimane che vorresti cancellare subito dalla tua vita e altre che invece sei pronto a cristallizzare nell’album dei ricordi. Quella attuale per Nicolò Zaniolo è una di queste, da prendere e incasellare con una cornice dorata. Certo, le striature finali arriveranno domenica, il giorno del derby, che poi a conti fatti può anche cambiare tutto o mandarti definitivamente in paradiso, scrive La Gazzetta dello Sport.

“Siamo forti, dobbiamo entrare in campo e spaccare tutto”, ha detto l’attaccante giallorosso in riferimento al prossimo sorteggio di Europa League. Che andrà in onda lunedì prossimo, subito dopo il derby. Ecco, se c’è una certezza assoluta è che prima dell’Europa Zaniolo voglia entrare in campo per spaccare tutto anche nella stracittadina di domani pomeriggio che andrà in scena domani pomeriggio allo stadio Olimpico.

Tra Verona e Ludogorets l’attaccante giallorosso si è infatti ripreso gran parte di ciò che aveva lasciato per strada in precedenza: gol e fiducia, in sé e per sé. La ciliegina sulla torta adesso è proprio quel derby lì, quello di domani, una sfida che per lui non potrà mai essere come tutte le altre. “Vogliamo vincerlo e per riuscirci in campo daremo il 200%”, ha detto giovedì sera, subito dopo la partita. E c’è da scommetterci su, perché finora di derby non ne ha vinto neanche uno (un pareggio e due sconfitte) e tra scelte tecniche e infortuni ne ha giocati meno della metà di quelli che avrebbe potuto (tre sue otto).

Ma soprattutto perché il suo rapporto con il mondo biancoceleste è stato sempre conflittuale, fatto di sfide, insulti e confronti a dir poco accesi e che spesso hanno allargato le maglie, andando a coinvolgere anche i familiari di Nicolò. Zaniolo tutto ciò non lo ha mai dimenticato, un motivo in più per rendere questa settimana non solo perfetta, ma anche indimenticabile. In attesa poi magari di ripetersi anche contro Sassuolo e Torino, prima della sosta per il Mondiale.

Dovesse arrivare una scia finale prima del Qatar, sarebbe anche il modo migliore – probabilmente – per preparare anche il suo ritorno in nazionale. L’Italia di Roberto Mancini, infatti, il 16 e 20 novembre giocherà due amichevoli in Albania e un Austria e Zaniolo dovrebbe essere tra i convocati azzurri. Dovrebbe, appunto, anche se con tre partite d’autore, una dietro l’altra, stavolta il ct non si farà scappare l’occasione di rivederlo di nuovo in gruppo.

La partita strepitosa contro il Ludogorets ieri Zaniolo l’ha festeggiato in modo soft, senza squilli particolari. Anche perché la testa è già alla Lazio, ma non solo. Parlando ai microfoni dell’Uefa, ad esempio, l’attaccante romanista ha confermato tutte le ambizioni, sue e della Roma: “Siamo forti, tutti uniti per un obiettivo che solo noi sappiamo. Vogliamo continuare a esultare per la nostra gente, per i nostri tifosi”. Esattamente come ha fatto lo scorso maggio, quando prima ha segnato il gol decisivo nella finale di Conference League e poi si è lasciato un po’ andare nei festeggiamenti del giorno dopo, proprio nei confronti della Lazio (con dei cori per cui è stato anche punito con un’ammenda dalla Procura federale).

“I gol? Ho sempre pensato che potevo farli, ci sono periodi in cui la palla non entra e altri in cui ti sbatte addosso e va dentro. Non mi sono mai preoccupato più di tanto quando non segnavo, perché se arrivi davanti al portiere tante volte, dopo è solo questione di precisione. In allenamento mi sono allenato tanto sulla finalizzazione e ora i risultati iniziano a vedersi”. Già, due gol in due partite, dopo che nelle prime nove non era mai riuscito a gioire e la cosa iniziava anche a pesargli un po’. “Il gol lo dedico a tutte le persone che mi sono vicine: mamma, papà, mio figlio Tommaso, i miei nonni e il mio amico Alessandro”.

Ed allora spazio al derby di domani. Anche per riannodare il nastro e gettarsi per sempre alle spalle l’amarezza dello scorso anno, quando nel 3-0 della sfida di ritorno Mourinho lo relegò in panchina, senza dargli la possibilità di partecipare alla festa giallorossa. “Il mister lo ringrazio perché nei momenti meno brillanti da parte mia ha sempre creduto in me”, dice Nico.

Che a Verona, ad esempio, ha dimostrato di essere cresciuto tanto anche dal punto di vista degli atteggiamenti: insultato a lungo dalla tifoseria veneta (subito dopo il rosso a Dawidowicz, considerato eccessivo dai gialloblù), Zaniolo non ha proferito parola, né si è lasciato andare a reazioni particolari. Anche questa è maturità, anche questi sono gli atteggiamenti giusti che gli chiede Mourinho. La controprova arriverà proprio domani, contro la Lazio, quando Nicolò sarà ancora una volta bersaglia della gente biancoceleste. Dovesse andar tutto bene, sarebbe davvero la settimana perfetta.



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