Rassegna stampa
Zaniolo giura amore alla Roma e punta al gol fuoricasa
NOTIZIE AS ROMA ZANIOLO – Domenica, quando Nicolò Zaniolo – dopo aver segnato al Milan il gol che ha deciso la partita – ha baciato la maglia, i tifosi della Roma hanno avuto un brivido. Allora è amore sincero – si sono chiesti in tanti – ? E soprattutto: sarà un amore infinito? Se per la prima domanda la risposta può essere affermativa, l’altra è sottoposta alle intemperie del calcio del Terzo Millennio, quello che non ama le bandiere, ma sceglie la convenienza a tutte le latitudini. Detto questo, tenendo conto che in tribuna c’era Fabio Paratici – Chief Football Officer della Juventus -, quel bacio del centrocampista giallorosso sembra essere quasi un messaggio per il futuro. Come dire: io a Roma sto bene, eccome.
L’impressione, in effetti, è che – a poco più di un anno di distanza dal suo arrivo – il romanismo abbia totalmente adottato Zaniolo, e domenica non ha mancato di dimostrarlo all’Olimpico, schierandosi compattamente a fianco del ventenne nella polemica scatenata dalle parole di Fabio Capello di mercoledì scorso, quando – rivolgendosi al baby interista Esposito – gli consigliava sorridendo di «non fare come Zaniolo».
Ecco, il popolo giallorosso ha ringhiato per giorni sui social, come fosse una tigre che doveva proteggere il suo cucciolo, osannando il ragazzo all’uscita dal campo e insultando l’allenatore del terzo scudetto. «A Roma è facile interpretare male – si è difeso su Sky il tecnico -. Quando ti adulano può succedere di perdere la testa. Per questo ho fatto l’esempio di Zaniolo e Kean in Nazionale. Il mio non era un giudizio di valore. Io reputo Zaniolo il più grande talento che c’è in questo momento in Italia. La sua qualità, tecnica, forza e visione di gioco ce l’hanno in pochissimi. Quando arriva ai venti metri può essere letale nel calciare in porta».
Tutto vero, e la precisazione – dopo il gesto delle dita nelle orecchie seguito al gol di giovedì scorso in Europa League al Borussia – è stata senz’altro gradita. Ma Nicolò non ha mai fatto drammi. «Io penso solo ad allenarmi e faccio parlare il campo – la replica – dobbiamo continuare sulla strada giusta, andando a prenderci i tre punti anche contro l’Udinese».
E Zaniolo lo sta facendo benissimo, se è vero che in 48 presenze nella Roma ha già segnato 9 gol. Cifre non lontane – a pari età – a quelle di Sua Maestà Francesco Totti, che ne aveva realizzati 13 in 52 presenze. La curiosità, però, è che Nicolò ha fatto centro finora soltanto all’Olimpico, cosa che sposta l’interesse già sulla trasferta di domani contro l’Udinese, in attesa della prima rete segnata lontano da casa.
D’altronde, la sua duttilità lo sta mettendo sempre più al centro del progetto, visto che finora ha giocato da esterno, trequartista, mezzala e – con Di Francesco – anche finto centravanti, cosa peraltro provata anche in allenamento da Fonseca quando Dzeko era stato appena operato allo zigomo.
Una cosa è certa: con l’allenatore portoghese il dialogo è ripreso lì dove si era interrotto con Ranieri, ed è per questo che l’opera di romanizzazione del calciatore – favorita anche dall’andare ad abitare nella casa che fu di Totti – continua. Anche grazie a delle regole nuove.
Certo, è vero che la popolarità sta facendo avvicinare all’agente e alla famiglia proposte interessanti da agenzie pubblicitarie, ma occorrerà sempre un controllo sul modo di veicolare le informazioni. Infatti la Roma ha chiesto che sia lui sia la sua famiglia evitino di esprimersi su temi «sensibili» (per il club) sui social o altrove, tant’è che mamma Francesca ha anche declinato alcuni inviti in tv. Insomma, tutti fanno quadrato perché Zaniolo cresca nel migliore dei modi possibili. E l’impressione è che ci stiano riuscendo bene.
(Gazzetta dello Sport)
FOTO: Credits by Shutterstock.com
© RIPRODUZIONE RISERVATA