Nicolò Zaniolo

AS ROMA NEWS SAMPDORIA ZANIOLO – Aveva annusato qualcosa nell’allenamento di domenica. Nella partitella a un certo punto si è trovato fuori dalla squadra titolare, che prevedeva la presenza del doppio centravanti, scrive il Corriere dello Sport. Non era un test per un eventuale aggiustamento in corsa, era una scelta strategica: Nicolò Zaniolo sarebbe stato utilizzato per l’ultimo quarto di partita, quando la Sampdoria avrebbe concesso per stanchezza qualche metro di troppo alle sue progressioni.

A conti fatti Mourinho ha avuto ragione, perché la Roma ha sfruttato l’unica occasione del primo tempo per andare in vantaggio e poi grazie a Zaniolo si è procurata diverse opportunità per archiviare la questione.

Certo Nico ci teneva a giocare contro la Sampdoria, la squadra per la quale tifa papà Igor, l’avversaria che poteva essere ideale per cancellare lo zero alla voce gol segnati. Ci è andato vicino, anzi ci è pure riuscito a tempo scaduto quando ha saltato Audero ed è entrato in porta con il pallone. Ma era in fuorigioco.

In precedenza due volte, solo davanti al portiere della Sampdoria, è stato poco cattivo. Nel primo caso ha centrato Audero, nel secondo ha calciato fuori di destro. Questione di dettagli, di centimetri, forse anche di un po’ di fortuna che in questo periodo sta mancando.

Ma la panchina non è stata una punizione. Per cosa poi? Giovedì Zaniolo a Siviglia neppure c’era, appiedato da una squalifica europea che potrebbe non essere ancora finita. E’ stata un’idea tattica che Mourinho ha condiviso con il suo staff. Nicolò non è stato felice di restare fuori, ma ha accettato la sfida con maturità, entrando in campo con l’altro panchinaro di lusso Karsdorp e osservando la partita in silenzio.

In fondo era successo anche ad altri, Abraham e Belotti di non giocare. E nessuno ha fatto polemica. In questa Roma rabberciata non è proprio il caso di creare problemi, perché la porta è aperta a tutti. Ieri Mourinho ha insistito sul doppio centravanti e sul 3-5-2, tirando fuori dall’armadio Camara. Non è un allenatore a cui manchi la flessibilità.

Chissà che la partita giusta non diventi allora Roma-Napoli. Sarebbe la perfetta chiusura del cerchio: proprio al Napoli, prima della saga degli incidenti e delle operazioni, aveva segnato l’ultimo gol in campionato all’Olimpico, il 2 novembre del 2019. Tre anni dopo è un’altra Roma, un altro mondo. E’ anche un altro Zaniolo.



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