Nicolò Zaniolo

AS ROMA NEWS FIORENTINA ZANIOLO – Se tanto mi dà tanto, domani sera Nicolò Zaniolo sarà ancora titolare, stavolta contro la Fiorentina. Un po’ perché è uno dei giocatori più forti della Roma e un po’ perché dopo averlo difeso così a spada tratta contro il Genoa, José Mourinho difficilmente lo lascerà fuori dal via, scrive La Gazzetta dello Sport.

Il punto, però, in questo momento è un altro: che Zaniolo vedremo? Già, perché al di là dei (presunti) fischi dell’Olimpico e delle critiche (anche soft) di Vincent Candela, la verità è che Zaniolo è ripartito esattamente da dove aveva finito. E, cioè, da delle prestazioni ancora sottotono, ovviamente se paragonate al suo valore ed al suo immenso potenziale. Anche contro il Genoa non gli è riuscito quasi nulla di ciò che è nelle sue corde e questo – insieme forse ad altro – gli mette addosso un nervosismo assai evidente.

Che qualcosa non funzioni alla perfezione, lo dimostrano anche i numeri. Zaniolo finora in 17 partite stagionali ha messo a segno solo due reti (contro il Ludogorets in Europa League ed a Verona, in campionato), regalando tre assist (tutti in Europa). Francamente un po’ poco per un giocatore che quando non fa il trequartista, viene schierato come seconda punta. Insomma, un attaccante.

Sommando gol e assist Zaniolo è entrato in 5 gol giallorossi, a fronte di sei ammonizioni ed un’espulsione (contro il Betis Siviglia, in casa). Il che testimonia proprio il suo nervosismo stagionale, con alcuni cartellini arrivati anche in modo ingenuo o per proteste. E che poi sia nervosissimo lo dimostra anche il video (diventato virale sui social) in cui bestemmia in faccia alla terna arbitrale durante l’intervallo della sfida con il Genoa, prima di rientrare in campo, protestando per un fallo non concesso (a dire il vero anche correttamente, seppur la fattispecie non giustifichi la reazione).

Ovviamente la giornata di ieri si è riempita di tante cose intorno alla figura di Zaniolo, soprattutto in relazione all’attacco di Mourinho a Candela, per il quale l’ex giallorosso ha incassato la solidarietà dei due totem giallorossi, Totti e De Rossi. Con il primo che ha postato un pensiero per il francese («Hai fatto di tutto per la Roma… sempre al tuo fianco amico») e il secondo che ha messo like al post dell’ex presidente Rosella Sensi, anche lei a difesa di Candela. Che poi ha provveduto di sua sponte ad affrontare l’argomento. Così: «Sono sorpreso, non credo che la gente abbia fischiato Nicolò per le mie dichiarazioni. Mi dispiacerebbe tanto. Quando dico la mia sulla Roma lo faccio sempre con grande rispetto e amore. Non volevo fare polemica, non mi appartiene».

Detto che molti dei fischi sono arrivati dal settore del Genoa (considerando che la famiglia Zaniolo è di La Spezia e che papà Igor è cresciuto nella Sampdoria), è chiaro che la situazione è stata poi amplificata dalle parole di Mou.

Il problema vero, però, è capire quando sarà possibile rivedere il vero Zaniolo, quello che partiva, strappava e si portava via tutta la difesa avversaria. Se lo augura anche il c.t. azzurro Roberto Mancini, che proprio alla Gazzetta un paio di settimane fa aveva detto: «Spero che il 2023 sia l’anno del rilancio di Zaniolo, dopo l’Europeo non l’ho mai avuto a disposizione». E ovviamente se lo augura anche la Roma, che prima di mettersi a tavolino per il rinnovo del contratto vuole rivederlo a certi livelli.

Già, il contratto. Zaniolo lo aspetta da quasi un anno, quello attuale scade nel 2024 e ogni mese che passa per la Roma diminuisce il suo potere contrattuale. Oggi Nicolò guadagna circa 2,6 milioni (bonus inclusi), va a caccia di un accordo da 4 milioni a stagione, anche in considerazione del fatto che a Trigoria quest’anno hanno già rinnovato il contratto a Mancini a 3,5 milioni a stagione (e hanno confezionato quello di Cristante alle stesse cifre).

Insomma, Zaniolo non si sente inferiore ai suoi compagni, si aspetta un trattamento da giocatore importante e sa che il tempo è dalla sua parte, che il diminuire dei mesi del contratto attuale lo aiuta. Qualcuno pensa però che il suo nervosismo dipenda invece anche da questo, dal fatto di non sentirsi considerato abbastanza. E la frase di Mou di giovedì sulla mancanza di personalità del club è stata interpretata anche in tal senso. Può essere, di certo c’è che un po’ tutti aspettano uno Zaniolo diverso. Già contro la Fiorentina.



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