Rassegna stampa
Zaniolo, l’uomo dei rimpianti. Colpi, reti e baci solo per la Roma

NOTIZIE INTER-ROMA ZANIOLO – Calcisticamente parlando, se poteste fare un’istantanea di un rimpianto, a quanto potrebbe essere quotata quella di Nicolò Zaniolo? Se siete interisti, pensateci. Vero, l’arte del senno di poi racconta che persino Sua Maestà Leo Messi è stato ad un passo dall’essere acquistato dal Como, però la ferita nerazzurra – che si specchia nell’affare romanista – è ancora fresca. Non è un caso, infatti, che dalle parti di Appiano Gentile si dice che uno dei motivi del divorzio da Luciano Spalletti sarebbe da ricercarsi nella mancata comprensione del talento di Zaniolo, ceduto alla Roma per (appena) 4,5 milioni nell’operazione Nainggolan, peraltro ora dato in prestito gratuito al Cagliari (ma sarà anche questo un rimpianto?).
Sfida al passato
Una cosa è certa: insieme a Lorenzo Pellegrini, è proprio Nicolò la faccia bella del futuro giallorosso. Tutti lo vogliono, ma per il momento non si tocca nonostante già si preparano offerte milionarie, ma il ventenne di Massa ha già chiarito, ad esempio, che andare in Premier League non gli interessa (e sì che il Tottenham di Mourinho e il Manchester United premono), avendo un feeling sempre più grande con la piazza romanista. Il club, per parte sua, ha voglia di Champions anche per blindare i propri talenti, ed è per questo che lo snodo di stasera nell’economia della stagione può essere importante. Così Zaniolo — 5 gol finora in 18 partite stagionali – può serenamente preparare la sua nuova esultanza, ovvero il bacio alla maglia, cosa che naturalmente fa impazzire di gioia i suoi tifosi.
Il bivio Inter-Juve
Ad acuire il rimpianto nerazzurro, poi, ci sono state anche alcune dichiarazioni dello stesso Nicolò. «Quando lasciai l’Entella, c’erano Inter e Juventus che volevano prendermi, ma ho preferito l’Inter perché ho pensato che il progetto fosse più giusto per me». Proprio vero, ma stasera non ci sarà spazio per sentimentalismi. A vent’anni, d’altronde, i verbi si declinano solo al presente e al futuro, così anche San Siro ormai non è niente di più di una bella cornice in cui cercare di realizzare un capolavoro. L’impressione è che Zaniolo – pronto all’occorrenza a giocare anche da falso centravanti qualora Dzeko e Mkhitaryan possano avere problemi – sia in grado di farcela, ma senza per questo voler fare sberleffi al suo passato. La sua prateria è l’avvenire tinto d’azzurro. Quello che gli tiene in serbo il c.t. Roberto Mancini. Un azzurro senza il nero a fianco. Perché quella accoppiata, ormai, sarebbe solo una favola malinconica che da cominciare con il classico «c’era una volta».
(Gazzetta dello Sport)
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