CALCIOMERCATO AS ROMA ZANIOLO – È calato il gelo tra la Roma e Zaniolo, protagonista di una lunga intervista al settimanale “Sport week” della Gazzetta dello Sport, in cui l’attaccante parla (molto) della sua vita privata, ma anche del suo futuro che potrebbe essere lontano dalla Capitale. Tutto ciò in un momento cruciale della sua avventura romanista, con un contratto in scadenza nel 2024 in attesa di essere rinnovato o, in alternativa, di una cessione.
Come riferito dal Corriere della Sera le parole di Nicolò non hanno fatto piacere alla Roma, sicuramente nemmeno ai tifosi che dopo la sua esultanza sul pullman durante i festeggiamenti per la vittoria della Conference, non si aspettavano un’apertura così netta nei confronti di Juventus e (soprattutto) Milan. “L’interesse delle grandi squadre – uno dei passaggi “incriminati” – mi fa piacere. Questo non mi distrae, mi alleno ancora più motivato per dimostrare che sia giusto essere accostato a questi top club. Se dovesse succedere di andare via dalla Roma mi mancherebbero tante persone, non solo Abraham”. Su Dybala. “Mi sembra eccessivo essere paragonato a lui, che è unico. La vita è imprevedibile, non si sa mai cosa succede”.
Infine il commento su Ibrahimovic e la “gioia” per lo scudetto del Milan. “Tra gli obiettivi raggiunti in questa stagione c’è la nostra partita insieme, che hanno vinto loro 3-1, ma che per me è stata comunque bellissima. Ho coronato un sogno. Ibra è un fenomeno, sono contento che abbia vinto lo scudetto, lui ha riportato in alto il Milan e se lo meritava”. Dichiarazioni che arrivano a qualche giorno di distanza da quelle del suo agente Vigorelli (“L’interesse del Milan sarebbe una bellissima notizia”), che nei prossimi giorni incontrerà Pinto.
Se l’agente presenterà offerte soddisfacenti, la Roma, che valuta il calciatore almeno 50 milioni, le prenderà in considerazione; così come Vigorelli ascolterà la proposta di rinnovo del club. Se non si dovesse arrivare ad un accordo si andrà avanti nella situazione attuale, con il rischio di uno stallo da separati in casa che nessuno, Mourinho per primo, vuole.
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