AS ROMA NEWS ZANIOLO – Nicolò Zaniolo tende la mano, lo fa a mercato chiuso e con lo spettro di restare fermo fino a giugno e di perdere la Nazionale, scrive Leggo. Lo fa mentre la Roma, per volontà dei Friedkin, ordinava di rimuovere armadietto e foto dallo spogliatoio. Ma tant’è che il 23enne ieri con una lettera ha provato il riavvicinamento al club pur senza presentare scuse per aver rifiutato due volte la convocazione e aver saltato alcune sedute di allenamento. “Sono state dette scritte molte cose che mi riguardano in queste ultime settimane e parecchie non sono veritiere“, inizia così il messaggio del numero 22 pubblicato dall’Ansa.
Zaniolo prosegue provando a calmare le acque: “Sono arrivato a Roma da sconosciuto e Roma e i romanisti mi hanno accolto come uno di loro. Mi hanno trasmesso fiducia, coraggio e affetto nei momenti terribili e bui degli infortuni. A Tirana, con quel gol, sentivo di aver ricambiato tutto ciò che avevo ricevuto, contribuendo a regalare una gioia indimenticabile a tutti i romanisti. A 23 anni ho vissuto esperienze che molti miei colleghi non vivono in un’intera carriera: cadere, rialzarsi, cadere di nuovo, rialzarsi ancora, vincere. In questi ultimi mesi ho attraversato un periodo delicato, in cui risultava difficile capire quale sarebbe stato il mio futuro professionale. Mi sono però sempre impegnato sul campo e in allenamento con la massima professionalità“.
Poi torna sulle minacce ricevute da alcuni tifosi che domenica scorsa lo avrebbero aspettato fuori dalla sua abitazione per insultarlo: “Per la prima volta in questi giorni ho avuto paura, per me e per la mia famiglia, e mi sono sentito abbandonato. Non mi era mai successo e mi sono spaventato molto. Il futuro è nelle nostre mani: io tendo la mia e mi metto a completa disposizione della famiglia della Roma“.
Il primo passo per ricucire i rapporti è stato compiuto. Mourinho ha apprezzato, Pinto sa che la rosa è corta e non si opporrebbe a un reintegro. Ma i Friedkin sembrano irremovibili, anche perché poche ore prima Zaniolo si era mostrato inflessibile nel voler sposare il progetto del Milan. A gennaio, o a giugno. E anche i tifosi ieri non gli hanno risparmiato cori durante Roma-Cremonese. All’Olimpico la reazione dei tifosi: “Per voi indossare quella maglia significa onorarla, per noi baciare quella maglia significa non tradirla. L’As Roma è sacra“, recita uno striscione in Sud.
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