Nicolò Zaniolo

ULTIME NOTIZIE AS ROMA ZANIOLO – L’anno che verrà ha il volto di Zaniolo. Il 2022 è ormai alle porte e deve rappresentare il definitivo trampolino di lancio di Nicolò. Roma, Nazionale, Mondiali e rinnovo: l’ordine lo deciderà il corso degli eventi. Quello che conta, però, è la trasformazione del talento in leader. Un po’ quello che è accaduto a Pellegrini con l’arrivo di Mourinho, scrive Il Messaggero.

Ora è il turno di Zaniolo. Che finalmente è riuscito a mettersi alle spalle l’inevitabile timore fisico e psicologico dovuto al doppio e tremendo infortunio che gli ha tolto un anno e mezzo di calcio giocato. C’è voluto un po’ di tempo, qualche inevitabile spavento (su tutti quello di Torino contro la Juventus), anche delle incomprensioni (leggi Venezia), che adesso però rappresentano soltanto lontani ricordi.

Lo sa lui, ne è consapevole José, hanno iniziato a capirlo anche gli avversari (e gli arbitri). La gara di Bergamo ne è l’emblema. Gol, assist, accelerazioni, calci presi e dati: l’eccezione che ora deve trasformarsi in regola. Perché prendere per mano la Roma e provare a condurla in Champions gli aprirà inevitabilmente le porte della Nazionale. Proprio nell’anno più importante, quello che ha come obiettivo i Mondiali in Qatar. Un rapporto strano, mai decollato con l’azzurro, che vede tuttavia il ct Mancini – nel momento di difficoltà e con gli spareggi alle porte – aspettarlo a braccia aperte. Anche nel nuovo ruolo disegnato per lui dallo Special One: «Zaniolo seconda punta? Sì, mi piace».

Nicolo piace, quindi, ma non solo al Mancio. Sono in diversi ad essersi accorti che si è rimesso in moto. Ma lui, anche per un debito di riconoscenza che sente di avere nei confronti della Roma, ha intenzione di rinnovare quanto prima. In quest’ottica, si era partiti con il piede giusto a metà ottobre. Un paio di incontri, i primi confronti, le prime bozze d’intesa. Poi il clamoroso ko di Bodo ha cambiato tutto.
La Roma è entrata in un tunnel di prestazioni e risultati che ha consigliato Pinto a concentrarsi più sulla squadra che sulla parte amministrativa. Nicolò ne ha preso atto ma non è un mistero che sia rimasto sorpreso.

Benché con scadenze più ravvicinate rispetto alla sua (2024), ha visto infatti Pellegrini, Darboe, Zalewski e Bove rinnovare (gli ultimi tre, volutamente annunciati ieri dal club nonostante le intese sino al 2025 e 2026 fossero state trovate nelle settimane scorse: la motivazione è che gli accordi partiranno dal 1 gennaio 2022).

Ma non solo: perché nello spogliatoio i calciatori tra di loro parlano ed è un segreto di Pulcinella che anche i rinnovi di Mancini e Cristante sono ormai pronti e debbono soltanto essere annunciati. Adesso crede, sia arrivato il suo turno. Attualmente guadagna 2,3 milioni. Nei primi incontri la richiesta era stata quella di salire a 3,5 milioni più bonus ma con un contratto triennale e non quinquennale come vorrebbe invece il club. Normali divergenze in una trattativa economica ancora agli albori che toccherà alle parti risolvere in privato. Ma quando? Fine gennaio, quando Pinto dovrebbe aver già risolto le pratiche più importanti relative al mercato in entrata e in uscita, è la data che si attende Nicolò per riprendere i discorsi interrotti due mesi fa.

Intanto la crescita sul campo è andata di pari passo con quella di un ragazzo che di colpo si è ritrovato ad avere le responsabilità di un uomo. La paternità lo ha responsabilizzato e ora, dopo un periodo difficile, anche i rapporti con la mamma di suo figlio Tommaso, sono nettamente migliorati. Ritrovata la serenità, il resto è stata una mera conseguenza. Anche i numeri sembrano strizzargli l’occhio: il 2022 riprende in parte la sua maglia. Un ulteriore segnale che questo deve essere il suo anno.



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