Alberto De Rossi, allenatore della Roma Primavera, ha rilasciato alcune dichiarazioni dopo la vittoria della Peronne Cup ai rigori contro l’Udinese:
Mister, che soddisfazione c’è nel cominciare il nuovo anno con un altro successo?
“Molta, ancor di più perché eravamo partiti senza grandi velleità di vincerlo il torneo, soprattutto perché la rosa come detto era rimaneggiata e abbiamo preso a mani basse dagli Allievi, non solo Nazionali ma anche Lega Pro dello scorso anno, ossia molti ragazzi nati nel 2000 e nel 2001, che si sono mostrati tutti pronti. A questo riguardo mi preme sottolineare il grande lavoro della Società nella scelta dei ragazzi di tutte le categorie, che sono tutti di qualità. Venti giorni di solito non bastano mai per preparare e vincere una manifestazione così importante a livello internazionale, ma in questo caso non è stato così perché è stato importante il lavoro svolto dagli allenatori delle altre squadre del Settore Giovanile, in questo caso parlo di Alessandro Toti e Alessandro Rubinacci, che mi hanno presentato ragazzi già pronti e vi assicuro che non è facile giocare due o tre anni sotto età”.
Merita una citazione qualche ragazzo in particolare?
“Io dico che è giusto sottolineare il lavoro di tutta la Roma e del suo Settore Giovanile. Tutti i ragazzi nelle varie categorie, come confermato in questi giorni qui in Normandia, sono molto seri e sanno sempre quale è l’obiettivo che come club ci prefissiamo, ossia di fare sempre bella figura giocando un buon calcio e ovviamente cercare di vincere. Questa mentalità si vede in tutte le categorie, e si è avuta conferma in questi giorni con i ragazzi del 2000 e del 2001 che sono venuti qui e ci ha portato anche alla vittoria di un torneo così importante come la Peronne Cup”.
Quali indicazioni generali ha tratto da questo torneo?
“Il calcio internazionale alla Peronne Cup è stato di grande livello, si sono infatti sfidate squadre importanti e tutte forti. Su tutte cito il PSV, squadra veramente forte e che ci ha fatto soffrire anche qui in semifinale. L’avevamo già incontrata la scorsa stagione in Youth League, un team che non ti permette di giocare, pressa alto e che ti mette quindi in difficoltà con questa sua propensione. Oltre a questo gli olandesi sanno giocare, anche se il loro vantaggio più grande era dettato dal fatto che l’età dei loro ragazzi era anche più alta della nostra. Ma, come detto, noi abbiamo saputo lottare e vincere anche questa volta”.
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