Edoardo Soleri, attaccante della Roma Primavera, ha rilasciato un’intervista al sito ufficiale giallorosso rispondendo a 7 domande. Queste le sue dichiarazioni:
1. “I miei primi ricordi calcistici sono legati al Brasile. Ho passato cinque anni lì da piccolo e mi sono rimaste impresse in particolare le partite con mio padre in spiaggia a Rio e il giorno in cui comprai la maglia della nazionale numero 9 di Ronaldo”.
2. “Prima di iniziare con il calcio ho giocato a tennis ma soprattutto ho fatto nuoto: mia madre lo insegnava, dunque ci teneva che io, mio fratello e mia sorella sapessimo nuotare sin da piccoli. Una volta passato al calcio il mio primo ruolo era quello di centrocampista centrale, dopo di che sono diventato un attaccante”.
3. “L’aspetto che mi piace di più del mio modo di giocare è il movimento ad attaccare il primo palo quando sono in area. In campo cerco di dare sempre tutto e di uscire con la maglia sudata. L’aspetto che invece dovrei migliorare è l’uso del sinistro”.
4. “Le persone che hanno avuto la maggiore influenza sulla mia carriera sono due: Roberto Baronio che è stato uno dei miei primi allenatori quando giocavo al Futbolclub e Roberto Muzzi: è stato lui che ha deciso di provarmi come attaccante”.
5. “Il mio idolo da sempre è Francesco Totti: tutta la mia famiglia è romanista, quindi non poteva essere altrimenti. In Brasile era un po’ problematico vedere le partite della Roma, ma in qualche modo ci organizzavamo. Mia madre in particolare è sempre stata molto tifosa, anche più di mio padre”.
6. “Il mio modello è Luca Toni. Mi rivedo un po’ nelle sue caratteristiche ma soprattutto è stato uno dei protagonisti della vittoria del Mondiale 2006. Da quel momento ho iniziato ad ammirarlo. Il calciatore più forte di sempre per me è senza dubbio Lionel Messi. Fa sempre la differenza, basta vedere i suoi numeri, i suoi trofei e l’impatto che riesce ad avere in ogni partita”.
7. “Il mio sogno per i prossimi anni è quello di poter continuare la mia carriera nella Roma, la squadra che ho sempre tifato sia a distanza sia allo stadio. Vorrei riuscire a rimanerci a lungo”.
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