Maurizio Carrozzini, scout internazionale, ha rilasciato un’intervista a Romagiallorossa.it parlando del momento della Roma e, in particolare, delle ultime dichiarazioni di James Pallotta che ha attaccato di nuovo le radio romane. Queste le sue parole: “Recentemente il presidente Pallotta ha dichiarato che la Roma ha creato una radio ufficiale per ‘combattere le altre 9 stazioni radio che gettano m***a sulla Roma’. Probabilmente, visto il numero di certo non così alto delle radio in FM nella capitale, ce l’aveva anche con la nostra emittente. Ma sono davvero le radio romane a gettare discredito sulla Roma? Se noi andiamo ad analizzare le stagioni dei giallorossi, si ripetono in fotocopia. In estate si cambia allenatore (7 allenatori in 7 anni), si inizia un progetto tecnico nuovo, si cedono i migliori come Salah e Rudiger per sistemare il bilancio e non si dà continuità a quanto fatto negli anni precedenti. Succede poi che ad inizio stagione la Roma parte forte, proprio come quest’anno con Di Francesco: rimane vicina alle squadre di testa in classifica, si qualifica come prima nel girone di Champions League (a proposito, la miglior partita della Roma quest’anno e, in generale, degli ultimi anni è proprio Roma-Chelsea 3-0) e tutti hanno grandi speranze per il futuro. Arriva dicembre e la Roma ha una inspiegabile flessione. Inizia a perdere certezze, punti e gioco. Da quest’anno, poi, è accaduta una cosa nuova rispetto agli altri anni, cioè che anche a gennaio la Roma ha iniziato a vendere per motivi di Fair Play Finanziario e per sistemare il bilancio. Prima le voci su Nainggolan in Cina (ricordiamoci che il Ninja ha rifiutato due anni fa un’offerta del Chelsea per rimanere a Roma), poi quelle su Dzeko che è voluto rimanere a tutti i costi anche perchè non ha trovato l’accordo economico con il Chelsea. Alla fine si vende solo Emerson Palmieri, convocato prima del grave infortunio in Nazionale e uno dei migliori terzini sinistri la scorsa stagione. Finisce il periodo del mercato di gennaio e Di Francesco può cercare di riorganizzare la squadra senza le fastidiose voci di mercato che lo avevano accompagnato. Stringe una sorta di patto con i giocatori cambiando modulo, mettendo Nainggolan più avanti come trequartista a ridosso di Dzeko e applica il 4-2-3-1 dimostrando di non essere integralista con il suo modulo abituale che è i 4-3-3. Dopo le prime vittorie in campionato, la Roma arriva all’appuntamento più importante della stagione, quello che porta prestigio e denaro alla società: l’ottavo di finale di Champions League contro lo Shakhtar. Dopo un primo tempo positivo della Roma, dove i giallorossi vanno in vantaggio meritatamente, la squadra si scioglie inspiegabilmente e subisce la rimonta degli ucraini. Un film, purtroppo, già visto l’anno scorso e, in generale, negli ultimi anni. De Rossi, lo stesso Nainggolan, Strootman, Dzeko e Florenzi non sono più gli stessi per vari motivi. Non si può giocare con tranquillità sapendo che in estate uno o più di questi può essere venduto (vedi Nainggolan e Dzeko) oppure come De Rossi che è a corto di condizione dopo il lungo infortunio al polpaccio oppure come Strootman e Florenzi che hanno subito un calvario per via della rottura dei legamenti crociati. Quindi, in conclusione, se i risultati non arrivano la responsabilità sarebbe delle radio romane che sparano m***a nei confronti della Roma? Lasciamo a voi la riposta”.
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