Una cocente sconfitta che fa davvero male. Allo stadio di Anfield la Roma subisce 5 gol senza repliche, non riuscendo ad esprimere il gioco brillante espresso nella partita all’Olimpico con il Barcellona. Le due reti di Dzeko e Perotti rendono meno amaro un passivo che, comunque, fa intravedere uno spiraglio di qualificazione per la sfida di ritorno. Anche se, obiettivamente, la finale di Kiev appare compromessa. Come mai questo cambio repentino di atteggiamento, dal miracolo sportivo contro i catalani, alla disfatta contro la squadra di Klopp?
LA DIFESA A TRE – La difesa a tre della Roma non si è rivelata adatta a contrastare l’attacco a tre punte del Liverpool. I tre attaccanti dei Reds, Salah, Firmino e Manè, potevano andare indisturbati nell’uno contro uno creando superiorità numerica e azioni da gol. Juan Jesus non è stato in grado di marcare efficacemente uno scatenato Salah che, oltre ai due gol, ha fornito anche due assist nel secondo tempo in azioni praticamente in fotocopia. Nel primo tempo il Liverpool è stato agevolato dal cambio obbligato operato da Jurgen Klopp: l’ingresso di Wijnaldum per l’infortunato Chamberlain ha determinato nel centrocampo dei Reds maggior dinamismo. Klopp, abbassando la squadra di 30 metri, ha accorciato i reparti con l’intento di scaricare dai centrocampisti agli esterni d’attacco Salah e Menè, eludendo in tal modo il fuorigioco dei difensori giallorossi.
I RITMI ALTISSIMI – Gli alti ritmi di gioco imposti dal Liverpool, con il classico Gegenpressing che ha reso famoso Klopp nel mondo, ovvero il “contropressing” o “riaggressione” sui portatori di palla avversari, hanno messo in seria difficoltà i giocatori della Roma e solo Nainggolan ha retto l’onda d’urto, dimostrandosi tra i migliori in campo nell’undici romanista. Il ritorno alla difesa a quattro ha permesso alla Roma di risultare più compatta, corta e di giocare con maggior sicurezza essendo il modulo più utilizzato nella stagione. Inoltre l’ingresso in campo di Perotti ha portato maggior vivacità all’attacco della squadra di Di Francesco.
L’ATTACCO SPUNTATO – Bocciatura momentanea per il centrocampista esterno della Roma Cengiz Under che è stato utilizzato per la prima volta in questa partita come seconda punta (con scarsissimi risultati), poi sostituito nel secondo tempo da Schick che, avendo giocato in questo ruolo contro il Barcellona all’Olimpico, conosceva maggiormente i movimenti e ha portato maggior pericolosità nelle azioni offensive. Tutti noi ci auguriamo che Di Francesco faccia tesoro degli errori commessi durante questo match e che li sappia trasformare in armi vincenti per contrastare il Liverpool nella partita di ritorno che si terrà all’Olimpico il 2 Maggio. E’ difficile che i miracoli si ripetano due volte nell’arco della stessa competizione, ma mai dire mai in questa pazza Champions.
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