Mazzarri, Conte, Allegri. Anche Guardiola. Negli ultimi anni la difesa a tre è stato un trend particolarmente seguito e vincente, soprattutto in Italia. Dal suo ritorno a Roma, Luciano Spalletti ha poche volte preferito il numero dispari a quello pari, ma tante cose sono cambiate rispetto a gennaio. Il tecnico toscano, nella precedente vita friulana, ha spesso schierato i tre dietro, e l’ultimo mercato giallorosso sembra favorire l’utilizzo di tale formula. Con tanti centrali e un Bruno Peres in più, Luciano sente il bisogno di mischiare le carte e di “fare di necessità virtù”.

Quali sono i tratti distintivi di una difesa a tre? Quali vantaggi, e soprattutto, quali svantaggi per la Roma?

  • La caratteristica principale dei moduli che prevedono l’utilizzo di tre difensori centrali è la presenza imprescindibile di “laterali tuttafascia” che, oltre a integrare la linea difensiva quando necessario, dovranno offendere, alternativamente o contemporaneamente, a seconda dei principi di gioco adottati dall’allenatore. Di solito gli allenatori preferiscono che uno dei due laterali si abbassi integrando così la linea difensiva che resterà sempre di quattro elementi. Nel complesso i laterali dovranno meno occuparsi dell’aspetto difensivo rispetto ad uno schieramento a 4, ma ciò non significa che non debbano saper marcare o esser preparati ad affrontare gli 1 contro 1.
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    Amichevole pre-europeo Germania-Italia. Florenzi si abbassa per ricevere da Darmian e contribuire alla manovra. Solitamente anche il terzino posto sul lato debole è portato ad abbassarsi.

    Con questa impostazione, è chiaro che Spalletti riproporrà la coppia di laterali Florenzi – B.Peres. Il romano è ormai abituato a giocare stabilmente a destra in una difesa a quattro, salvo qualche apparizione in Nazionale, mentre invece il brasiliano nel Torino ha già ricoperto diverse volte la posizione di laterale nel 352 di Ventura. Florenzi possiede una grande varietà di soluzioni tecniche nella trequarti avversaria ma non è certamente irresistibile quando si tratta di letture difensive; Peres sembra offrire più garanzie essendo dotato di una fisicità anche diversa, ma qualche buco è sempre possibile. La miglior soluzione sarebbe quella di utilizzare una coppia di laterali complementari, ma al momento non è possibile.

  • Il centrale difensivo deve essere un giocatore di grandi capacità d’attenzione e di lettura della situazione. Un leader. Veloce, bravo nell’anticipo, buon colpitore di testa, bravo con entrambi i piedi. Gli altri due stanno in posizione piuttosto centrale, pronti a ricevere e ripiegare a seconda della situazione. E’ più semplice la collaborazione tra tre che quattro difensori, ma gli automatismi sono più difficili da assimilare e l’attenzione deve essere costante. Quando gli avversari utilizzano due attaccanti, è chiaro che la difesa a tre rappresenta un vantaggio numerico, ma quando gli attaccanti sono tre, il numero dei difensori potrebbe non essere sufficiente. Ecco che allora diventa fondamentale il supporto dei centrocampisti che dovranno aiutare i difensori a gestire l’ampiezza del campo e arretrare a supporto quando necessario.
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    Il centrale di centrocampo si propone per aiutare l’uscita del pallone. A sinistra si allarga l’altro per fornire un ulteriore linea di passaggio successiva. 

    Naingollan e Strootman sono più che adatti a ricoprire il ruolo. Il belga è presente in ogni centimetro del campo, mentre l’olandese sa gestire il pallone, è aggressivo e sa leggere le situazioni in anticipo. I punti interrogativi sono due:

    Leandro Paredes o De Rossi? Il primo dovrebbe rendere fluida la manovra, il secondo fornire più copertura. Problema assoluto che non dipende dai tre o quattro difensori.
    La coperta è troppo corta. La Roma ha solo quattro centrocampisti di ruolo e sembra difficile che Spalletti si orienti verso un 343 piuttosto che 352. Anche questo rappresenta un problema in assoluto.

  • La difesa a tre genera discussione. Per alcuni, ad esempio, è più difensiva di quella a 4 mentre per altri è l’esatto opposto. Spalletti dovrà adattare lo schieramento a seconda della situazione. E’ chiaro che la presenza contemporanea di due laterali “adattati” non è da ritenersi il massimo, tuttavia i ritorni di Rudiger e Mario Rui potranno facilitare le scelte del mister. Il tedesco “meglio” di Florenzi a destra, e in assoluto meglio di Fazio al centro (almeno per quello che sappiamo Antonio è veloce, rapido e sa giocare la palla); Rui è laterale sinistro “vero”, meno fisico di Peres ma più “centrato” nel ruolo. Il ritorno del portoghese porterebbe Bruno a destra e il puzzle inizierebbe a comporsi..

    Purtoppo bisognerà ancora aspettare.


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