Edin Dzeko

Si è chiuso con la vittoria per 4-2 il mini ciclo di sette partite della Roma targata Di Francesco. Una serie di match che si è aperta con la sconfitta contro il Napoli in casa, ma che ha visto la Roma da quel momento in poi giocare un ottimo calcio offensivo, insieme ad una grandissima e, in certe occasioni, granitica organizzazione difensiva. Un fattore importantissimo, che ha permesso alla Roma di vincere 5 dei 7 incontri, è stato il turn over completo ed intelligente ad ogni partita, in modo tale da preservare i giocatori dalla stanchezza accumulata. Gli unici ad aver fatto gli “straordinari” sono stati Alisson, ineccepibile nella sua prima stagione da titolare, e Dzeko, importante non tanto per i gol quanto per il suo ruolo di perno nelle azioni offensive giallorosse. I due sono stati gli unici ad aver giocato tutti i 90 minuti delle partite giocate. Subito dietro Dzeko e Alisson ci sono Kolarov e Nainggolan, altri due giocatori indispensabili per Di Francesco. I quattro giocatori hanno formato la spinta dorsale di ogni formazione della Roma e, tra l’altro, sono stati i giocatori con il maggior rendimento, non tanto per quanto riguarda i voti a fine partita, quanto per l’intensità e il carattere messi in campo in ogni minuto giocato.

Il turn over, quindi, è stato la chiave per le belle prestazioni della Roma, perché avere uomini sempre freschi, ma continuamente chiamati in causa, permette a Di Francesco di sbizzarrirsi nelle indicazioni tattiche, modificando lo schema di gioco e il modo di giocare a seconda di chi ha messo in campo.

L’allenatore pescarese, tanto criticato in estate, è senza dubbio una delle pedine fondamentali dei risultati avuti finora dalla Roma. Ma non è l’unica pedina. Perché in campo ci vanno i giocatori, questi hanno risposto sempre in maniera positiva e, anche nelle partite più complicate sul piano del gioco, sono riusciti a portare a casa i 3 punti. Gli unici due “intoppi” sono stati la sconfitta, per larghi tratti immeritata, contro il Napoli ed il pareggio contro il Chelsea. Forse il peggio la difesa della Roma l’ha mostrato nella sfida di Londra, pareggiata 3-3, e nell’ultima vittoria contro la Fiorentina; in entrambe le occasioni la difesa è stata in alcuni frangenti disordinata e deconcentrata, regalando molte palle agli attaccanti avversari. Ma se queste due sono state le peggiori e si sono chiuse con due risultati positivi, quali sono state le migliori? Senza dubbio la miglior prestazione difensiva la Roma l’ha fatta contro il Chelsea allo Stadio Olimpico, dove i giallorossi hanno letteralmente annichilito la squadra di Antonio Conte, che è uscito con le ossa rotte dalla sfida di Champions e con la perdita del primato nel girone.

La Roma è forte e lo sta dimostrando partita dopo partita, vincendo anche 1-0, per ben tre volte di fila, partite che fino allo scorso anno, probabilmente, si sarebbero pareggiate o, peggio, perso. La vittoria contro il Crotone ne è la conferma: una bella Roma che passa subito in vantaggio, ma con il passare dei minuti si siede troppo sugli scudi, fallendo alcune occasioni e rischiando di subire il gol del pari.

Vincere contro Torino, Crotone e Bologna per 1-0, pareggiare a Londra e poi vincere a Roma contro il Chelsea, infine vincere soffrendo a Firenze, sono tutte dimostrazioni di forza della Roma, che nonostante la sconfitta contro il Napoli è lì a lottare in testa alla classifica. La consapevolezza di essere forti c’è e si vede, questa pausa sarà fondamentale per riposare le gambe in vista del prossimo mini ciclo di partite ancora più importante.



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