Daniele De Rossi

Daniele De Rossi, capitano della Roma, ha rilasciato alcune dichiarazioni al termine della vittoria dei giallorossi per 1-0 contro il Cagliari.

DE ROSSI A MEDIASET PREMIUM

Vittoria importantissima.
Sì, abbiamo guardato adesso la classifica e con 2 punti in meno non sarebbe così buona. Vittoria meritatissima che dà anche una spinta emotiva.

Che succede là davanti?
Le azioni partono da dietro e davanti raccolgono quello che costruisce tutta la squadra. Non è da tutti macinare gioco dopo il rigore sbagliato. Il Cagliari ha fatto buone prestazioni anche nelle altre partite, è stato davvero importante.

Che messaggio avete dato al campionato?
C’è un equilibrio importante, siamo tutti lì. Se vinciamo con la Samp, siamo a un punto dal Napoli. Vincere oggi era davvero importante in un campionato così bello ed equilibrato.

Avete sofferto con il Cagliari che ha aspettato sotto palla?
Loro erano molto organizzati e forti fisicamente. Non era così scontata la vittoria. Non hanno avuto nessuna occasione, ma queste sono partite difficili. Il campionato è lungo e va sfruttata ogni occasione. Meglio aver sbagliato oggi il rigore, Perotti è un grande rigorista quasi infallibile. Io sono dopo di lui in lista, ma fino ad oggi era stato imparabile. Ci può stare un errore.

Quattro mesi ad alto livello. E’ il momento migliore per affrontare la Juve?
Con loro non parti mai avvantaggiato, al massimo in pareggio. Loro di queste partite ne hanno vinte davvero tante, quando non brillavano ma con una giocata la portavano a casa. E’ un messaggio importante.

Totti ha detto noi scudetto e Juve la Champions.
Firmerei subito, anche per Buffon visto che è il suo ultimo anno. Non posso tifare la Juve in Champions perché ci siamo pure noi e proveremo ad arrivare lontano, ma se avessi un foglio per firmare su questo lo farei subito.

Sulla Nazionale.
Credo che la Federazione stia valutando tante ipotesi. Si deve ripartire da un nome importante come Ancelotti, con la consapevolezza che non diventi subito il Brasile. Dobbiamo ricostruire una squadra importante.


DE ROSSI A SKY SPORT

Più giusto celebrare la perseveranza o analizzare più severamente la partita?
Entrambe le cose. Con le due cose all’attivo vinci più facilmente, ma se non hai una delle due e l’altra ti sostiene puoi portare a casa punti fondamentali.

Vi manca qualcosa contro queste squadre?
Abbiamo creato un po’ meno di quanto creavamo tempo fa. Non è facile, le squadre sono organizzate, una volta trovavi la squadre che difendevano tirando di punta in tribuna, puoi incappare in giornate meno brillanti e fai fatica. Loro avavemo attaccanti fisici e tenevano palla anche se noi abbiamo fatto il 65% di possesso, dobbiamo essere meno sterili possibili per creare spazio ai nostri attaccanti.

Come hai fatto ad avere la lucidità di esultare in argentino con Fazio?
Io non le dico le parolacce, sono un bravo ragazzo anche perché ora c’è la Var e devo stare attento anche alle parolacce (ride, ndr). Il liceo linguistico insegna tanto e Fazio insegna ancora di più, non le parolacce ma giocargli accanto è un onore, è un ragazzo davvero super positivo.

Sesto attacco, miglior difesa.
Quando ammiravamo la Juve che tritava i campionati dall’inizio dicevamo che la grande forza era la difesa. Squadre come noi, la Juve e il Napoli se non prendono gol un gol o più rischiano di farlo. Non averlo fatto a Verona è stato frutto di due parate clamorose di Sorrentino e di occasioni mancate goffamente da parte nostra. Il calcio in Italia basa tanto sulla fase difensiva, quest’anno ci stiamo tenendo conto come dovrebbe essere sempre. Tomei ogni giorno ci perde le ore, anche il mister e i gicatori. Fazio, Jesus sta facendo benissimo, Manolas anche era uno che giocava andando a destra e sinistra e recuperava grazie alla velocità e non si vedevano gli errori tattici. Lo vedo cambiato, attento alla posizione stando attento al centimetro.

Vuol dire che lo scorso anno non ci lavoravate con l’altro allenatore?
Ecco subito il giornalista, Novella 2000 (ride, ndr). Non ho detto questo, anche l’Inter ha l’allenatore che abbiamo avuto noi e stanno facendo grandi cose a livello difensivo. Ci siamo resi conto di aver lavorato meno bene da questo punto di vista, lo scorso anno abbiamo fatto danni incalcolabili, ci siamo accorti che la base non è rubare palla ma muoversi tutti insieme anche con gli attaccanti che ti danno una mano in copertura.

In consapevolezza, avete raggiunto un livello di responsabilità diversa?
Sì, ma è anche frutto della maturazione e l’invecchiamento di aluni giocatori, un conto è avere giocatori a 23 anni un conto è a 26. Ci si cala nella realtà, ci siamo resi conto che non facevamo abbastanza. L’abbiamo vinta anche con concretezza, forza. Sono parole astratte, ma in partite così contano. Siamo solidi anche al di fuori del campo, stiamo bene insieme, lavoriamo bene insieme. Ci sono sicuramente anche le altre squadre che hanno un grande gruppo, ma per noi è così.

Meglio stavolta che l’altra col Var.
Sì, questa male che va finisce 0-0. Abbiamo esultato con grande forza e grande gioia e poi ci siamo bloccati. Vedevamo le proteste ma non capivamo perché, quei secondi durano un’eternità anche perché poi non ce n’erano altri a disposizione.

Nervosismo alla fine, come mai?
Credo si siano detti qualcosa con la panchina, io non ci ho fatto caso perché esultavo. Loro dicevano che gli era stato detto qualcosa, Alessandro diceva di no. Succede ogni tanto che a fine partita ci si lasci trascinare dall’agonismo della partita.


DE ROSSI A ROMA TV

“La sorpresa me l’ha fatta Manolas, che doveva parlare lui, invece è all’antidoping”.

La sorpresa invece l’avete fatta all’ultimo minuto col gol e l’attesa del VAR.
È stato un finale da film, al cardiopalma. Abbiamo fatto gol e poi ci siamo ricordati che non era finita col VAR. Il fischio è stato liberatorio, erano tre punti importanti e ottenerli così ha un grande significato.

Cosa significa questa giornata di campionato dopo la sconfitta dell’Inter?
Anche se avessero vinto c’erano tante motivazioni perché dovevamo continuare a macinare. Dovevamo dare una botta, questi tre punti di differenza dello scontro diretto possiamo dire di averli recuperati oggi. A Torino sarà difficilissima.

Vedendo i tuoi colleghi, sono consapevoli di essere una grande squadra per crederci?
Sono orgoglioso dei giocatori che abbiamo, è il mio primo anno da capitano e non sarei mai potuto essere più fortunato di così: è un gruppo perfetto, anche quelli che l’anno scorso erano meno dentro e più individualisti, si sono calati e mi stanno piacendo tantissimo. L’esultanza è emblematica, se non credi in qualcosa non esulti così, non esulti così se vinci una partita che conta fino ad un certo punto.

Capiteranno partite difficili da sbloccare. Cosa vi passa per la mente?
Io dopo un minuto avrei capito che partita sarebbe stata, Pavoletti e Joao Pedro mi marcavano a tutto campo. Quando è così un pochino ti passa la voglia perché non è facile. Quando è così devi fare grande fase difensiva e di riaggressione, devi recuperare le seconde palle e le respinte. Quando è difficile te ne accorgi subito e oggi abbiamo visto che sarebbe stata così. Speravamo di sbloccarla dal dischetto, sembrava si fosse veramente complicata.

Ci deve fare una promessa, se sabato prossimo va come deve andare vieni nel post?
Io di solito vengo quando perdo o quando faccio qualche ca**ata (ride, ndr).

Manolas intanto ti ha salutato e se n’è andato.
E certo, ho fatto tutte le interviste al posto suo. E ho appena detto ‘grande gruppo’ (ride, ndr).


DE ROSSI IN ZONA MISTA

Partita complicata.
Difficilissima, loro sono stati bravi e si sono difesi bene. Noi dobbiamo fare meglio, ma non era facile. La vittoria è meritata.

Di Francesco ha detto che sei il secondo rigorista. Che dici a Perotti?
Ha tirato con una media mostruosa, lo prendevamo in giro perché segnava solo su rigore l’anno scorso e quest’anno ha iniziato a segnare anche su azione. Li hanno sbagliati Maradona e Baggio i rigori, lo sbaglia anche Perotti che è uno dei più forti in circolazione a tirarli. Ci sta che ogni tanto capiti, giusto che io sia il secondo. Decide Diego e decide il mister.

Preferisci il calcio con il VAR o senza?
Domanda che meriterebbe un’ora di discussione. Ho sempre detto che è fondamentale il VAR. Oggi pensavo che il rigore non ci fosse, l’arbitro ha pensato non ci fosse e invece magari facevi il gol decisivo e cambia la classifica. Il VAR è importantissimo, tra qualche anno riusciranno a tarare anche quei piccoli episodi come quello del rigore in Lazio-Torino. Si deve capire perché non si guarda, quando si guarda, quando è rigore e quando no. Così gli arbitri devono decidere due volte e non sempre un contatto che si vede può essere rigore. Quest’anno ha risolto tanti problemi ma in qualche episodio andrà tarata. Un lavoro che secondo me verrà fatto volentieri dagli arbitri.

La Roma è la squadra che ha vinto più volte per 1-0 e ha trovato il gol dopo 55 tiri. Numeri che possono diventare un vantaggio o uno svantaggio?
Analizzando quella di oggi, averla vinta è un vantaggio. In passato abbiamo pareggiato o perso le partite così. Dobbiamo aiutare i nostri attaccanti a liberarsi meglio in area. E’ un discorso di squadra e non solo degli attaccanti, dobbiamo rendergli le cose più facili. La squadra dovrà lavorare meglio, ma era troppo importante vincere.

Siete già da scudetto o aspettati rinforzi?
Siamo forti e quella parola non la nomino. Il Napoli ha un organico forte come il nostro, così come l’Inter. La Juve addirittura più forte. Noi siamo forti, non i più forti. Il mercato sta al mister e al direttore, ci penseranno loro.

Dovrete migliorare negli scontri diretti?
Abbiamo perso due partite che non meritavamo di perdere. Con l’Inter nettamente, con Napoli abbiamo perso per un primo tempo non buono ma quella partita ci ha dato una scossa e ha permesso al mister di mostrarci come affrontare qualsiasi squadra, che fossi il Napoli o il Cagliari. Certo, avremmo preferito raccogliere almeno un punto, adesso avremmo un’altra classifica. Se pensiamo agli altri scontri, abbiamo vinto con la Lazio, a Milano, a Bergamo e a Torino, tutte partite che non saranno facili per nessuno.

Dall’abbraccio a fine partita il gruppo ha dimostrato di essere unito.
Il gruppo lo dimostra in tante circostanze. L’abbraccio dimostra la vittoria di una partita che stava per sfuggirci e che invece abbiamo portato a casa.



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