Eusebio Di Francesco, allenatore della Roma, ha commentato il pareggio per 1-1 contro l’Inter.
DI FRANCESCO A PREMIUM SPORT
Ad un passo dall’impresa. Il forcing finale vi ha messo in difficoltà.
La squadra è calata fisicamente e non avevo possibilità di cambi. Gerson aveva i crampi, El Shaarawy pure e questo ha influito nelle scelte tattiche. Peccato, avevamo fatto bene e potevamo sfruttare meglio il predominio del primo tempo.
Dzeko per Di Francesco è centrale nel progetto Roma?
Sì, altrimenti non l’avrei fatto giocare. Di mercato non dovete parlare con me, finché ho i giocatori li faccio giocare. E’ un giocatore importante.
Si augura che resti?
Non mi devo augurare niente, finché ce l’ho avuto ha sempre giocato, è un giocatore importante.
Errore sul gol?
L’errore più grande è stato non accorciare più in avanti. Avevo questi giocatori a disposizione, ho cercato di dare più solidità. Bisognava marcare Vecino, ma soprattutto dovevamo accorciare e l’Inter ci ha punito.
Siete stati bravi ad aggredire l’avversario. Strootman da regista?
Molto bene, lui tende a prendere palla quando fa la mezzala. In questo ruolo riesce ad esprimersi meglio. Nel finale abbiamo sbagliato tanti passaggi, ma lui mi è piaciuto.
Farebbe gli stessi cambi col senno di poi?
Sì, o mettevo 2 attaccanti o 2 Primavera. Avevo Peres, Emerson, Nura, Antonucci. Potevo entrare io che ero pure bravino. Gerson aveva i crampi e ho optato per questa scelta. Le scelte erano queste.
La partita di Nainggolan? Le dispiacerebbe se andasse via?
E’ chiaro che Radja resta, per il resto sono contento di quello che ha fatto. Mi ha soddisfatto, anche se poteva fare di più. E’ un ottimo giocatore.
Come lo interpreta questo pareggio?
All’andata abbiamo raccolto meno di quanto abbiamo meritato. La partita è andata così, ma comunque è stata una Roma gagliarda.
DI FRANCESCO A SKY SPORT
Deluso per la gestione del vantaggio o non ne avevate più?
Si può sempre fare di più, come sul gol dove potevamo accorciare. Ci eravamo abbassati e loro arrivavano più facilmente al cross e ho cercato di dare sostanza. Non avevo soluzioni in panchina. Peccato, abbiamo gestito bene in alcuni momenti la palla, anche se con poca pericolosità. Potevamo fare meglio nella scelta finale e negli ultimi minuti potevamo riaccorciare e risalire meglio, quando vedi che una squadra è in pressione metterla di là ti permette di cambiare la dinamica della partita.
Ci pensa al mercato che può influire?
La squadra mi ha dato una risposta importante per applicazione e volontà. Per prestazione e voglia di risultato mi ha dato risposte, ho fatto un grande lavoro psicologico. Mi auguro che finisca il prima possibile questo gennaio.
Cosa si aspetta?
Niente, non voglio di parlare di mercato. Roma vive solo di queste cose ma io voglio vivere di calcio, migliorare la squadra e far capire che bisogna avere la forza di accorciare gli avversari in avanti e non ci siamo riusciti, per condizione o bravura dell’Inter. Non dobbiamo perdere la nostra fisionomia.
Hai proposto alcune cose diverse, oggi potevi mettere Gerson a destra col El Shaarawy a sinistra. Come mai non l’hai fatto?
Volevo liberare di più Nainggolan, mettere uno come lui per fare quasi il trequartista della squadra in possesso per mandare El Shaarawy in profondità. Volevo dargli più capacità di tirare e chiudere alcune azioni. Poi si intescambiava con Gerson.
Pentito di non aver lasciato Florenzi basso su Perisic?
La responsabilità non va data al calciatore. Anche Florenzi non accorciava da mezzala, lo avevo provato lì in settimana, non era a caso. Avevo poche soluzioni per mettere un centrocampista di ruolo, sicuramente potevamo fare meglio soprattutto sulla destra. Mi viene anche un po’ da sorridere, in tanti mi dicevano che Florenzi avrebbe sofferto Perisic e ora invece… Tutto si lega a Gerson che aveva i crampi e devi fare una scelta. Non l’avrei fatto secondo voi se avessi avuto un altro centrocampista?
Strootman può dare di più in quella posizione?
Potrebbe, lui tende anche da mezzala ad abbassarsi. E’ stato bravissimo a dare equilibrio e accorciare, è stato molto bravo nella gestione della palla con pochi tocchi e questo mi piace. Potevamo magari essere pià bravi a verticalizzare dopo aver superato la pressione avversaria. Potevamo andare più in verticale invece che andare in ampiezza.
Non hai pensato che vorresti magari un centrocampista e un esterno a destra?
Le valutazioni sono sempre tante, il desiderio di migliorare la squadra c’è. Io sono soddisfatto però di quello che ha fatto la squadra per 70 minuti, poi negli ultimi 20 non abbiamo gestito bene la partita ma non possiamo giudicare solo quelli. Ora però non è il caso di parlare di mercato, c’è una parttia alle porte e spesso ci sono delle decisioni su cui l’allenatore non può fare nulla.
DI FRANCESCO ALLA RAI
Prima una buona Roma, poi che è successo?
Abbiamo fatto 70 minuti bene, poi abbiamo fatto una buona gestione ma non siamo riusciti ad andare in verticale. Sono calate le energie e c’erano giocatori con i crampi, non c’era centrocampisti in panchina. Ho cercato di non mettere giocatori fuori ruolo, ho messo un centrale in più e abbiamo preso gol proprio dove avevo rinforzato. Non abbiamo accorciato sulle scalate delle mezzale.
Il mercato può aver disturbato i giocatori?
Il mercato non aiuta mai. Io conosco l’ambiente e so che situazioni si vengono a creare. La forza è far capire al gruppo che valore ha. Io nella preparazione della gara ho visto solo grande attenzione, poi è mancata la forma fisica.
Dzeko le è sembrato distratto?
No, ha avuto qualche occasione e in certi casi poteva essere servito meglio. Ci sono state delle situazioni in cui ha fatto molto bene, poi è chiaro che con il gol sarebbe stato un giudizio molto più positivo.
Sarebbe un peccato perdere Dzeko o Nainggolan…
Si, chiaro che se costruisci una squadra perdere uno di loro sarebbe un peccato. Io sono un allenatore, non me ne intendo di mercato, per quello c’è il ds e la società.
Schick non rischia di essere emarginato? E poi: cos’è successo? La Roma ha avuto un crollo.
Abbiamo fatto molto meno bene di altre partite, anche se a volte è fisiologico avere un calo generale. Stiamo facendo delle valutazioni, anche se oggi la squadra non mi è dispiaciuta per 60-70 minuti. Non capisco perché Schick non possa adattarsi. Lui è una prima punta, ma deve migliorare fisicamente. E’ arrivato che era fermo da 2 mesi e va ricordato che nella Sampdoria ha giocato titolare 8-9 partite, quindi non è arrivato da giocatore fatto, ma come un giocatore che deve crescere. Per quanto riguarda i cali, io penso che in certe situazioni abbiamo anche preso meno di quanto avremmo meritato.
Che impressioni le danno Nainggolan e Dzeko?
Che vogliono restare a Roma.
DI FRANCESCO A ROMA TV
Due-tre giocatori hanno avuto i crampi: sembra strano, è un accumulo di stress mentale o in settimana c’è stato un certo tipo di lavoro?
Abbiamo dato quasi due giorni di recupero per arrivare bene a questa gara. Alcuni di loro hanno sentito la partita dal punto di vista emotivo, il fatto che li abbiano avuti dopo 5′ nel secondo tempo è significativo. L’Inter aveva qualcosina più di noi dal punto di vista fisico, è un peccato.
Si riesce a recuperare in tre giorni?
Prima di tutto di testa che fisicamente, due partite in tre giorni si riescono a fare. Il recupero è mentale, la partita ci ha lasciato l’amaro in bocca. All’andata meritavamo di più, invece sono riusciti nel finale a portare un risultato positivo.
Nel primo tempo il piglio giusto col pressing fatto bene, poi parecchi appoggi sbagliati; nel secondo tempo abbiamo rinunciato noi a giocare o è stata brava l’Inter a chiuderci?
Nel secondo tempo i primi 20′ l’Inter era in grande difficoltà, ma era un possesso palla fine a se stesso, avrei voluto più profondità per chiudere la partita. Ci sta di soffrire gli ultimi 20′ perché una squadra si rende più arrembante. Il difetto più grande è non concretizzare e ce lo portiamo dietro. Se prepari una partita aggredendo l’avversario perché avrei dovuto cambiare? Mi rendevo conto che non riuscivamo più.
Ti è piaciuto il lavoro di Nainggolan e Gerson?
Sì, l’hanno interpretato bene. Volevo avvicinare Radja a Edin, dovevamo essere più incisivi quando recuperavamo palla. Tendiamo a volte invece che puntare e andare a sfondare, andiamo in ampiezza aiutando l’avversario a recuperare campo. Facciamo un possesso fine a se stesso.
Si sente di dare rassicurazioni?
Io non devo rassicurare nessuno, devo riportare questa squadra a essere competitiva e fare i risultati che faceva prima. Abbiamo raccolto meno di quanto seminato, in tante gare meritavamo di più. Non stiamo esprimendo il meglio, ma oggi la squadra sotto tanti punti di vista mi ha fatto rivedere delle cose come la compattezza, il desiderio di portare a casa il risultato anche soffrendo. Ripartiamo dagli ottimi 60′, che ci devono dare la forza per andare a vincere a Genova. Dobbiamo recuperare un po’ di terreno che abbiamo lasciato. Il discorso dell’organico è relativo, conta ciò che esprimiamo e quello che dicono i risultati.
DI FRANCESCO IN CONFERENZA
Nel secondo tempo vi siete ritirati, merito dell’Inter?
Abbiamo fatto molto meglio noi nei primi 70 minuti, siamo mancati nell’incisività, sbagliando spesso l’ultima scelta. Abbiamo anche gestito molto bene il pallone, poi ho dovuto fare delle scelte non avendo tante opzioni in panchina a centrocampo; non ho avuto le risposte che volevo, poi siamo calati fisicamente. Comunque ho visto una Roma di personalità.
Com’è stata la settimana vissuta tra tante voci di mercato?
Potevamo sfruttare meglio alcune situazioni di gioco, avendo poca lucidità. Dobbiamo ritrovare le nostre sicurezze, ho parlato molto col gruppo del senso di appartenenza che va al di là della professionalità. Ho avuto ottime risposte, ma dal punto di vista tattico siamo calati anche mentalmente.
Campionato a tre per due posti in Champions?
La classifica dice questo, dobbiamo abituarci a questo. Noi eravamo dietro alle prime due, l’ho sempre detto e ne abbiamo avuto la dimostrazione. Ora dobbiamo ricominciare ad avere coraggio, come dimostrato a tratti oggi.
Perché la Roma non riesce ad avere un contro gioco rispetto all’aggressione dell’avversario?
Nel secondo tempo invece di osare qualche palla in verticale, tornavamo dal portiere. Oggi dovevamo portare a casa un risultato importante, poi dovevamo resistere alla veemenza dell’Inter nel finale.
Per buona parte della gara siete riusciti ad aggredire alti l’Inter, sfruttando anche il punto debole Gagliardini nel ruolo di regista. E’ cambiato qualcosa nella vostra interpretazione dopo l’ingresso di Brozovic?
Fino al 70′ abbiamo sofferto poco, magari dovevamo essere più decisi nelle ripartenze. Le situazioni dell’Inter sono arrivate tutte nel finale, io ho dovuto modificare l’assetto della mia squadra per quello che ci è capitato non per i cambiamenti dell’Inter.
E’ una sorpresa che il mercato di gennaio riguardi Dzeko e Nainggolan o era stato avvisato?
Non è questione di avvisare o meno, però effettivamente ci sono state delle offerte. Vedremo quello che accadrà. Le scelte l’allenatore in questo senso non le fa.
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