Eusebio Di Francesco, allenatore della Roma, ha commentato il pareggio dei giallorossi contro il Chievo per 0-0.
DI FRANCESCO A MEDIASET PREMIUM
Non è stata la Roma che immaginava…
Invece era quella che mi immaginavo. Abbiamo fatto la partita creando tantissime occasioni da gol. Non c’è stata partita, abbiamo concesso loro qualcosa ma ci poteva stare perché abbiamo cercato questo benedetto gol a lungo.
L’arbitraggio?
Ci siamo fatti condizionare, sbagliando. Non dobbiamo pensare all’arbitraggio, ma pensare alla nostra partita.
Meglio nel secondo tempo.
I dati possono dire anche qualcosa di diverso, come i palloni presi di testa e la doppia occasione di gerson nel primo tempo. Poi può succedere che domini la partita ma non riesce a fare gol. , ci prendiamo questo punto e la consapevolezza che ci manca un po’ di cinismo sotto porta.
Schick e Dzeko in area non erano molto convinti.
Dobbiamo molto lavorare su questo. L’attaccante deve battezzare un posto dove potrebbe arrivare la palla. Dzeko e altri spesso non sono arrivati di pochissimo. Ma questa squadra meritava la vittoria perché se qui il Napoli non aveva creato nulla noi invece abbiamo sprecato le occasioni avute.
Difesa d’acciaio ma i gol un po’ mancano…
Non possiamo sempre e solo aspettare i gol di Edin. Sono sicuro che i gol arriveranno e sono soddisfatto di concedere poche occasioni agli avversari con la difesa alta. Però mancano i gol anche di quei giocatori che segnano un po’ meno e anche un gol sul 3 o 4 a 0 potrebbe servire.
Schick?
Schick può fare sia la punta centrale e l’esterno. Penso che chi ha visto la partita ha notato che ha giocato in due ruolo.
Roma da scudetto?
La Roma non deve pensare allo scudetto ma crescere partita dopo partita e fare più punti possibili. Stiamo rincorrendo le prime ma non siamo i favoriti. Dobbiamo pensare a migliorarci.
I sorteggi?
Non mi interessa, l’urna dirà quello che deve dire. Oggi pensavo al Chievo, domani penserò al Chievo. Non cambia volta chi troveremo, sono tutte squadre forti.
Rinnovo?
Non ne abbiamo parlato. Io sono una persona seria e Monchi è un professionista. Io ho firmato contratti, anche con la Roma, con una semplice stretta di mano. Ho trovato spesso persone oneste, sotto questo punto di vista sono stato fortunato.
DI FRANCESCO A SKY SPORT
Tanta differenza tra i due tempi, ma solo la casualità vi ha fermato?
Nel primo tempo abbiamo avuto il 70% del possesso con due occasioni nitide. Siamo stati poco cattivi e determinati, nel secondo tempo altro predominio ma non abbiamo concretizzato. Non abbiamo regalato un tempo, li abbiamo voluti chiudere nella loro metà campo essendo aggressivi. Meritavamo di vincere, peccato ma è solo colpa nostra che non abbiamo chiuso al meglio le occasioni.
Manca determinazione nell’occupazione dell’area?
No, siamo arrivati ad occupare l’area. Quando c’è un cross bisogna scegliere un posto, poi lavorare tutti su un palo è un errore, su questo dobbiamo migliorare. Schick l’ho tenuto in campo per coprire l’area con maggior fisicità.
C’era qualche timore prima di questa partita.
Se noi valutiamo la prestazione con le varie situazioni devi solo far gol. Ci sta, ho cambiato 5 giocatori, ho messo freschezza quindi non è una giustificazione fisica, è una questione di scelte finali in cui non siamo stati lucidi. E’ un difetto che ci portiamo da un po’, siamo la miglior difesa ma in attacco possiamo fare molto molto meglio.
Su Schick.
Mi è piaciuto, ha grandissima qualità. E’ un momento di grande crescita, si è mosso bene, poteva essere più determinato e reattivo, ma nel complesso ha fatto una buona gara.
DI FRANCESCO A ROMA TV
Cosa pensi?
Abbiamo perso due punti, abbiamo dominato ma siamo mancati negli ultimi sedici metri. Ultimamente siamo poco cinici, facciamo pochi gol rispetto a quanto creiamo.
26 tiri in porta, 8 nello specchio. È stato bravo Sorrentino o la Roma poco cinica?
Quando tiri 30 volte in porta devi far gol se vuoi essere una squadra che deve ambire a qualcosa di più. La squadra c’è, ma creare così tanto è un peccato. La prestazione è stata convincente, contro una squadra difficile da affrontare. Quando hai creato tanto vuol dire che è mancato qualcosa per essere una grande squadra, ma dobbiamo diventarlo il prima possibile.
Spesso torni sul tema degli ultimi 16 metri, come si allenano queste situazioni?
Anche quando le partite sono finite 3-0 c’erano occasioni che permettevano ai calciatori di far gol e farlo ti aiuta ad avere più consapevolezza. Spesso andiamo a chiudere con pochi uomini in area, a volte non ci muoviamo bene nel riempire l’area. Nelle partite viene a mancare questa situazione.
In queste partite ci vuole cattiveria, come si trasmette questo ai calciatori?
A capirlo l’hanno capito, tatticamente hanno fatto ciò che gli ho chiesto. Dire non basta, le cose vanno fatte e lo stimolo dev’essere far vedere perché ci vuole più copertura. Voi siete bravi a muovere l’omino (nel replay, ndr), ma queste sono le cose che guardo anche io. Dobbiamo crederci di più con gli inserimenti dei centrocampisti e delle mezzali. Il gol sbagliato da Gerson, bisogna farlo anche in allenamento, perché dobbiamo convincerci di più nel fare le cose. Guardando i numeri si vede quanto abbiamo fatto, anche Jesus ha sbagliato da corner ed era solo.
Ci sono stati errori a catena, quelli gratuiti danno convinzione all’avversario.
Condivido pienamente, ma loro non hanno mai creato pericoli reali. Abbiamo attivato con grande intelligenza la linea del fuorigioco. Ci possono stare degli errori, noi abbiamo forzato delle giocate e sono errori che dobbiamo evitare. Ma nel complesso della gara non ci si può attaccare ad un passaggio sbagliato laterale. Ci rifaremo sabato. Ho visto il desiderio di andar a far male, dobbiamo avere più convinzione”.
DI FRANCESCO IN CONFERENZA STAMPA
Due punti persi, ma la Roma ha fatto 10 tiri nello specchio con 4 parate decisive di Sorrentino. Risultato deludente, ma alla squadra non si può rimproverare nulla.
Certamente sì, sia per i dati che hai elencato tu ma non solo quelli. Abbiamo creato tantissime situazioni pericolose, tantissimi cross, dove non siamo stati bravi a chiuderla, cioè a fare gol. Se andiamo a vedere la gara la Roma ha dominato, al di là di qualche ripartenza del Chievo che ci può stare. Nella voglia di vincere la gara la squadra mi è piaciuta, mi è piaciuta magari meno negli ultimi 15-16 metri dove potevamo essere più determinati per le tante occasioni che abbiamo creato. La Roma oggi ha battuto tredici calci d’angolo, eppure continua a non segnare di testa.
È questo un aspetto da rivedere per il futuro?
Ci stiamo lavorando, abbiamo provato anche nel primo tempo qualche schema, qualche situazione di gioco. Anche in questo dobbiamo migliorare, ma non è solamente sui calci d’angolo che oggi sono stati tanti, ma anche sui 30 cross della partita stanno a significare che in questo dobbiamo migliorare e lavorare ed essere più bravi anche nel riempire l’area di rigore.
Si aspettava un Gonalons più incisivo?
Io credo che Gonalons abbia fatto la partita che doveva fare, ripulendo molte situazioni di gioco, lavorando bene e facendo un’ottima fase difensiva in tante situazioni. Per di più è andato anche vicino al gol, peccato che non sia venuto, però è un ruolo dove il giocatore non deve essere decisivo, è un giocatore che dà equilibrio alla squadra e lui lo ha fatto molto bene. Dove siamo mancati è in fase realizzativa, con i nostri attaccanti o magari con le mezzeali che arrivavano.
Dzeko sta diventando un problema?
Anche oggi due occasioni sciupate… Ha fatto gol con la Spal. Non è un problema Dzeko, per noi è una risorsa. Sul fatto che abbia segnato poco ultimamente sono convinto che arriveranno. E poi non è l’unico che deve segnare. Sono dell’idea che in un collettivo sì, l’attaccante è quello che deve fare più gol e di fatti lui è il capocannoniere della squadra, ma noi ci aspettiamo i gol anche dagli altri giocatori.
In cosa vi ha messo maggiormente in difficoltà in Chievo?
Credo che siamo stati più noi a mettere in difficoltà il Chievo che il Chievo a noi. Loro giustamente si sono difesi bene, compatti, cercando di buttare la palla lunga, cercando meno il fraseggio e più la verticalizzazione per gli attaccanti. Sono andati non so quante volte in fuorigioco, circa una decina, e questo significa che abbiamo lavorato bene. Chiaro poi che sulle seconde palle loro sono molto bravi perché ci lavorano e ci giocano. Sapevamo che avremmo affrontato una squadra ostica, fisica e difficile da affrontare e sono queste le caratteristiche che ci hanno messo più in difficoltà. Però come detto prima se tiri quasi 30 volte in porta e Sorrentino para tutto… Avessimo segnato staremmo parlando in maniera differente, purtroppo però in Italia il risultato sposta troppo.
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