Queste le dichiarazioni di Luciano Spalletti, allenatore della Roma, rilasciate alla stampa al termine della sfida con il Cagliari:

SPALLETTI A MEDIASET

Una Roma ancora fragile?
Si, in alcuni momenti è stata fragile e in alcuni è stata forte. Non ha sicuramente raggiunto ancora un equilibrio nella continuità

In una partita che si domina 2-0 bisogna essere bravi a gestire il risultato. Sembra una squadra che quando va in vantaggio si ferma. E’ un problema di testa?
Si, è vero. Mi sembra scarsa personalità, perché poi nel momento in cui è facile gestire ci viene un po’ il ‘braccino’. Non riusciamo a fare passaggi facilissimi. Così gli altri prendono coraggio e se sono bravi raggiungono l’obiettivo, come è successo oggi.

Le scorie del Porto ci sono ancora?
Il Porto non deve essere una scusa. Per chi si spegne davanti a una sconfitta è difficile arrivare a obiettivi importanti, se uno non reagisce ha già finito di giocare prima di smettere. A tratti siamo andati bene, a tratti male. Dobbiamo tornare a casa con questo risultato perché lo abbiamo meritato.

Il senso della sua immagine a fine partita, era una partita determinante per evitare ricadute del genere. E’ questo il senso?
Da ultimo abbiamo fatto due strappi dove potevamo vincere, il Cagliari aveva raggiunto la parità e c’è mancato il centimetro. Lì abbiamo fatto le cose bene, sul 2-1 è difficile da spiegare: abbiamo riconquistato 10 palle senza giocarcela sui a 5 metri di distanza. Se non hai la personalità di fare le cose semplici, quelle difficili lo saranno ancora di più. E’ tutto lì. E poi naturalmente l’allenatore ha sicuramente più colpe.

Una decisione delicata sulla fascia da capitano, come l’ha maturata e spiegata alle persone coinvolte?
Si spiega bene, abbiamo un’etica tra di noi, ci parliamo e siamo un gruppo unito. Anche lo stesso De Rossi è d’accordo poi nell’avere un regolamento a cui tutti devono attenersi tutti. E’ tutto sotto controllo.

Vale solo per stasera?
Dipenderà dalle sanzioni che verranno fuori, ma per qualche partita sarà così, specie per quelle in cui è squalificato. L’idea è questa. Lui, che è dispiaciuto più di tutti, è d’accordo ed è contento di partecipare al regolamento che c’è

La Roma veniva da una partita dispendiosa dal punto di vista fisico come quella con il Porto e oggi ha giocato una partita intensa. Qualche pallone sbagliato in uscita è stato determinante per il Cagliari.
Non capisco cosa centri la difficoltà fisica con giocare la palla a 5 metri quando l’hai riconquistata. La difficoltà fisica è quando non riesci a fare una contrapposizione, quando hai tu la palla, hai il compagno a 5 metri e fai scelte sbagliate mi sembrano errori di testa, che non siamo sull’obiettivo e sulla forza mentale che deve avere una grande squadra. Ci sono troppe divagazioni, sono cose semplice per i giocatori che ho io. Ne abbiamo sbagliate davvero troppe, come nelle ripartenze, dove c’era Salah a metà strada che potevamo trovare. Secondo me ci sono poche scusanti. Bisogna registrarci un attimino ed allinearci ai i nostri obiettivi. Il nostro grafico deve essere sempre verso l’alto. Si possono anche perdere le partite, il Cagliari è stato bravo e noi abbiamo opposto poca forza. Mi garba poco soprattutto questo atteggiamento un po’ distrutto quando si deve recuperare una palla. Si lotta poco, c’è poco da fare.

SPALLETTI A SKY SPORT

La Roma è una buona squadra ma non una grande?
La partita di questa sera dice che dobbiamo trovare un equilibrio, mentale, sicuramente creare un’attenzione più forte su quelli che sono i nostri obiettivi, perché c’erano tutte le caratteristiche per gestire una partita come questa. Bastano due difficoltà per farci venire il piedino più corto… abbiamo tutti 36 o 37, non si riesce più a fare delle giocate semplici e gli altri prendono coraggio. Gli altri alcune situazioni sanno svilupparle, anche se davanti hanno i buoni giocatori che giocano nella Roma.

Questa è una squadra piena di giocatori esperti, perché non c’è mai una crescita di questo gruppo?
Per quel che mi riguarda sto conoscendo alcune cose nuove sulle quali ci si andrà a lavorare. E’ un po’ la qualità dei calciatori che abbiamo, si ha quest’alternanza che a volte dipende dalla troppa qualità da un lato e la mancanza di carattere dall’altro. Bisogna riempire la partita di più cose, ma non è solo quello che hai tu, ma anche quello che do io e un po’ quello che da l’altro. Dobbiamo sicuramente migliorare l’aspetto della personalità e del carattere. negli ultimi 3 minuti abbiamo avuto occasioni perché la squadra non ci stava ha provato a vincerla e ci siamo andati vicini per 3 volte. Perché non farlo prima? Non riesco a capirlo. Quando c’erano più possibilità, perché loro avevano perso di ordine, siamo riusciti a recuperare palla ma poi ci siamo persi dei palloni, errori che non rientrano nella stanchezza…

Quanto è pesato togliere la fascia a De Rossi?
Non è un dispiacere, lo stesso De Rossi è contento di aderire al regolamento. Ci dev’essere attenzione a degli episodi che possono creare difficoltà importanti, come in quel caso li.

Il giocatore era d’accordo?
E’ chiaro che De Rossi aderisce al sistema che bisogna avere nello spogliatoio. Bisogna darsi delle regole. Io, Luciano Spalletti, sono il primo che deve rispettare le regole e i giocatori fanno lo stesso. Gliel’ho detto da solo, non davanti alla squadra. Davanti agli altri ho detto che ci sono penalità che dobbiamo pagare. Ma alcune cose sono comprensibili, altre no e ci si va dentro.

Se la Roma non gioca benissimo e stravince non va bene, bisognerebbe essere più concreti…
Quello è la cosa più difficile per noi. Anche lo scorso anno, in alcune partite, si è pareggiato nonostante si stesse dominando, oppure abbiamo vinto rischiando di pareggiare. Perché abbiamo quella dote li, ci si compiace di quello che ci dicono. Questa sera gli si lascia mettere delle palle in area in cui non si accenna proprio a disturbare quella che può essere una palla in area. Non capisco come mai. In alcuni momenti lo facciamo in altri no. Bisogna lavorare meglio. Quando cala la qualità è tutto più difficile.

Il ritorno al gol di Strootman…
Vale molto, abbiamo ritrovato un grande calciatore. Dzeko ha fatto un movimento spettacolare e gli ha servito una palla d’oro. Meno male che ha fatto gol, altrimenti avremmo perso il match.

SPALLETTI IN CONFERENZA STAMPA

C’è una difficoltà nel gestire la partita?
C’è una difficoltà se l’atteggiamento è questo. Se non facciamo ciò che è nel nostro Dna, ovvero andare a segnare e fare gol. Se abbassiamo il livello delle giocate perdiamo qualcosa. Dobbiamo continuare a fare ciò che è nelle nostre qualità.

Il cambio di modulo ha influito?
Sa, lei non assiste alle nostre conferenze, probabilmente. Io devo fare delle scelte e poi quando si manca il risultato è giusto che ognuno la pensi come vuole. Quando non si vince l’allenatore ha più responsabilità degli altri. Se non si fanno le cose facili, è inutile tirare in ballo altre cose, come la condizione fisica o il cambio di modulo. Si sbagliano i palloni a 5 metri, è normale andare in difficoltà, però io accetto il suo pensiero. Lei vada libero. Secondo me non ha influito il cambio di modulo, altrimenti non avrei fatto questo cambio. E’ un suo modo di ragionare.

Dzeko per El Shaarawy? Due punti persi o un punto guadagnato?
Mi hanno detto che facendo l’allenatore si possono sostituire tre uomini durante la partita… Pensavo di dare un contributo alla squadra. Ognuno può valutare come vuole. Secondo me sono due punti persi, non ci sono dubbi. Voglio che la squadra li senta così.

I cambi?
L’idea era quella di liberare e far attaccare alti Florenzi e Peres. Loro ci hanno messo in difficoltà lì, sulle fasce. Pensavo così di limitare i loro cross. A sinistra è andata bene, a destra meno. A volte ci abbiamo portato Nainggolan e ci siamo abbassati a centrocampo. La partita si è giocata sulla non precisione nella riconquista. Poi non vedo perché dopo il 2-2 si fanno tre strappi… Si potevano fare anche prima. Attraverso la testa diventa sicuramente più facile arrivare a un obiettivo, dobbiamo tenere sotto controllo anche alcuni numeri e noi siamo sopra al livello in tutto, si concedono dei metri e non si va a chiudere. Gli altri poi prendono coraggio, noi dobbiamo ragionare in una maniera diversa

SPALLETTI A ROMA TV

La Roma ha giocatori di caratura internazionale, c’è questa consapevolezza? Cosa succede in questi momenti?
Stiamo attenti, giocatori di livello internazionale e di carattere: però poi c’è il campo. La qualità è che un passaggio a 5 metri tu lo fai, una palla mezza e mezza la si prende con il fisico. Sennò possiamo dire quello che ci pare, ma se quelle cose non si fanno bene è segno che non si è ciò che si dice. Perché bisogna registrare qualche cosa, altrimenti non si fa pari.

Sul 2-0 c’è stata la possibilità di chiudere la partita…
Si, lo abbiamo visto, anche sul 2-2, con quei 3 strappi che potevano essere fatti prima…

E’ possibile che questa squadra non riesce mai ad addormentare la partita?
Per quello che si è visto stasera no, non si riesce a gestire la partita. O si direziona la palla in un lato sbagliato, o si sbaglia nell’impostazione. No, non si riesce a gestire la partita.

E’ un momento o la Roma non ha le caratteristiche per gestire le partite?
Va fatto un gol più degli altri. Abbiamo passato metà dello scorso campionato a dire che avevamo fatto delle scelte per giocare e tenere palla noi, ma se diamo il pallino agli altri andiamo in difficoltà. Non abbiamo il carattere dei lottatori. Dobbiamo cercare sempre di far gol, non si sa gestire la partita, si è visto. Abbassiamo la velocità di gioco e rendiamo la vita facile agli altri quando proviamo a gestire.



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