Eusebio Di Francesco

Eusebio Di Francesco, allenatore della Roma, ha rilasciato alcune dichiarazioni al termine del match contro l’Atletico Madrid finito 0-0

DI FRANCESCO A MEDIASET PREMIUM

Qualche fischio dal pubblico, ci vuole pazienza.
Io non li ho sentiti, meno male che erano isolati. Atletico squadra importante, nel finale siamo stati un po’ fortunati mentre con l’Inter siamo stati sfortunati. Nella ripresa siamo calati nel fisico e nel palleggio e ho cambiato sistema perché non riuscivamo a contenerli.

Ci sono miglioramenti nella squadra?
Per 60′, poi abbiamo sofferto molto ma accade quando si cerca di dare una mentalità. Buttando via palla però rischiamo un po’ troppo. Abbiamo dato fiducia a loro e non possiamo permettercelo. Non possiamo sbagliare così. Alisson è stato determinante, le grandi squadre hanno bisogno di grandi portieri e noi ce lo teniamo stretto.

Come mai la Roma non è ancora al 100%?
Me lo chiedo anche io, dobbiamo lavorare ancora di più. Non abbiamo dato continuità agli allenamenti con la tournée, quelli che hanno retto di più sono i giocatori come Perotti e Jesus che hanno fatto il ritiro di Pinzolo con me. Non è detto che sia negativo non essere al 100% ora, la crescita deve avvenire durante l’anno. Poi può essere una giustificazione agli errori questa condizione. Cercheremo di migliorarla, oggi è stata determinante.


DI FRANCESCO IN CONFERENZA STAMPA

Oggi abbiamo visto la difesa a 3 nel secondo tempo. Questa svolta tattica potrebbe anche essere utilizzata dall’inizio della gara?
E’ stata una scelta dettata dalla sofferenza, è normale che in base alle partite e per le caratteristiche dei miei giocatori potrebbe essere anche riproposta. Questo si lega al fatto che la squadra nel primo tempo ha lavorato bene, anche nel palleggio. Nel secondo tempo non eravamo lucidi a uscire. Contento perché la squadra ha retto, soffrendo, l’unico modo per arginare un po’ loro era cercare riaprire un po’ le fasce, avendo possibilità di coprire sulle fasce dove stavamo soffrendo. Questo ha ridato forza alla squadra, abbiamo rischiato sull’angolo alla fine. Faccio l’allenatore e cerco di rimediare, il risultato è positivo per la situazione di gioco. Nel secondo tempo eravamo in grande difficoltà e sembrava che in qualsiasi momento potessimo prendere gol.

I cali nel secondo tempo? C’erano già stati con l’Inter…è solo una questione fisica o anche mentale?
Mi viene da sorridere se preparassi gli ultimi 20 minuti. Nel primo tempo è stata una bella partita, c’era anche un rigore che non ci è stato dato, se non chiudi la partita con queste grandi squadre, mentre noi eravamo in costruzione, nei primi 45-50 minuti ha giocato un ottimo calcio ed ho visto una buona prestazione, poi siamo calati. Qualche volta potevamo evitare qualche passaggio orizzontale di troppo, se avessimo oggi la condizione fisica ottimale sarei preoccupato. Concettualmente, con l’Inter se avessimo chiuso la partita avrei attuato la stessa mossa di oggi per portare a casa il risultato.

Il calcio spagnolo è davvero inavvicinabile?
Sono per il calcio spagnolo, credo vada preso come modello. Ho sentito criticare il tiki-taka, è un calcio che nasce dal basso, c’è una metodologia tecnica nettamente superiore, non è casuale questo loro predominio. Come mentalità mi piace, poi se vuoi giocare tanto ti dicono buttala lunga, altrimenti che vuoi fare lo spagnolo. Io prima voglio costruire e poi distruggere.

Cosa ha provato per il suo esordio in Champions League?
Ero molto emozionato, ritenevo fosse importante non perdere, questa squadra può solo crescere, avrà più certezze andando avanti col tempo. Il risultato è molto positivo e sofferto, ho visto squadre andate in finale di Champions League attaccate sotto la traversa. Soffriremo anche in altre occasioni, avere questa tenacia è un aspetto positivo a livello di squadra e di collettivo. 

Florenzi? Come mai non l’ha fatto entrare?
Era già in considerazione, per una partita di Champions League credo che fosse un rischio troppo grande, sapendo che Bruno Peres ha lavorato molto di più, mi dava più garanzie. Ho pensato anche a lui, a metterlo in alto, ma ho modificato l’assetto tattico. Sarà preso in considerazione per sabato.

Cosa ne pensa del Var? Oggi poteva essere utile nel primo tempo…
Non voglio più parlarne, preferisco com’è stasera, ve l’assicuro.


DI FRANCESCO A ROMA TV

Oggi era una partita molto difficile contro una grande squadra…
Abbiamo disputato 50 minuti ottimi, abbiamo espresso un buon calcio ed abbiamo avuto il possesso palla, poi nella parte centrale della partita siamo calati. La squadra ha saputo soffrire ed ha difeso il risultato: ne ho viste tante di partite così dove i giornalisti esaltavano chi difendeva. Stiamo ammortizzando alcune tecniche di lavoro.

La Roma ha saputo soffrire…
Abbiamo espresso un ottimo calcio contro una squadra forte ed internazionale. Oggi era importante non perdere e ci siamo riusciti ottenendo un risultato importante.

C’era un calcio di rigore…
Cambiano le partite per degli episodi. Ad esempio contro l’Inter se avessimo segnato sarebbe cambiata la partite. Ora siamo incudine, spero diventeremo martello.

Con l’ingresso di Carrasco è cambiata la gara…
Dal punto di vista fisico e mentale siamo calati a metà partita ed in attacco non pungevamo. Sapevo che la squadra sarebbe andata in sofferenza per il modo di giocare dell’Atletico. Nel finale abbiamo rischiato su qualche calcio piazzato e non abbiamo sfruttato alcune occasioni dove potevamo far male.

Sei più preoccupato della fase difensiva o di quella offensiva della Roma?
Dobbiamo lavorare molto. E’ normale che i ragazzi in certe situazioni vengano lasciati alla loro fantasia e alla loro creatività. Oggi abbiamo sbagliato dal punto di vista tecnico e molte palle orizzontali che a me non piacciono per niente. Nel primo tempo ero un po’ contento di tutto, nel secondo non mi è piaciuta la fase offensiva perché non riuscivamo a salire, per questo che ho dovuto fare i cambi.

La Roma quando sarà al 100% con la sua idea di calcio?
Io intravedo qualcosa perché sennò saremmo sempre pessimisti e negativi. Ci manca continuità durante la gara e la voglia di osare qualche giocata in verticale. Non devo chiedere a nessuno di aspettare perché qui si vuole tutto e subito. Dobbiamo avere fiducia perché oggi abbiamo ottenuto un risultato importante: non dovevamo perdere.



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