Alessandro Florenzi, in tournée con la Roma a Boston, ha rilasciato un’intervista a Roma Tv. Queste le parole del numero 24 giallororosso: “Ogni tournée ha qualcosa di diverso: è nuova per tutti, con un nuovo mister che porta con se tutto quello che di buono ha fatto con le sue preparazioni e le sue vittorie. E’ stato bello ritrovare i compagni per iniziare al meglio questa stagione”

Chi ti ha colpito?
“Forse stava troppo male quando l’ho visto 6 mesi fa, ma Gerson sembra un’altra persona. Quando l’ho visto 6 mesi fa sembrava veramente un’altra persona. Lo ritrovo molto bene”

Non hai paura della fatica
“Il lavoro procede spedito, siamo stati bravi anche noi ragazzi in nazionale, in vacanza abbiamo lavorato un po’ e questo lo ritrovi durante la tournée e fa sì che la fatica la senti come gli altri”

L’Europeo?
“Mi porto dietro 22 amici, si era creato qualcosa di fantastico. Intorno a noi c’era cattiveria all’inizio. Abbiamo dato tutto fino alla fine, non abbiamo nulla da recriminare. Ci eravamo dati l’obiettivo di non avere rimpianti. Abbiamo messo alle corde la Germania, battuto la Spagna che veniva da tante vittorie. Mi porto tante esperienze positive, e quella negativa di non aver portato a casa la vittoria che forse è la cosa più importante”

Scetticismo intorno alla Roma?
“A me piacciono queste cose, quando parti da vincente e poi fai un pareggio questo ti uccide. Dovremo essere bravi noi a fare rimangiare le parole che ci vengono dette. Far rimangiare tutto quello che dicono giornalisti e tifosi in malafede. Poche parole, tanti fatti e tanto lavoro”

Memoria corta?
“Nel calcio la memoria è corta, è così da sempre. Dovremo fare tesoro e non pensare mai alla partita precedente anche se l’hai vinta. Arrivare alla partita dopo con l’atteggiamento giusto, per provarle a vincere tutte le partite”

Ricci ha fatto un percorso simile al tuo
“Ci siamo raccontati tante cose che abbiamo in comune: fisioterapisti che facevano le stesse cose che facevo io. Il numero dei gol segnati: ha fatto due grandi campionati. Non è mai facile, io ho trovato amici lì, un grande gruppo. Federico ha fatto due grandi stagione con 11 gol nella seconda stagione. Adesso sta a lui mettere in difficoltà il mister che farà le scelte. L’ho trovato più maturato”

Cosa è rimasto dell’Alessandro di Vitinia?
“Io vivo la mia vita come una partita di calcio, quello che si può fare veloce si fa, quando si deve rallentare si rallenta. Amo i bambini, mia moglie, non vedo perché non devo continuare. Alessandro di Vitinia è rimasto tutto, l’importante è che rimangano i valori che ti insegnano i genitori e che dopo io e mia moglia dovremo portare ai figli”

Quanto è importante riconoscere le amicizie?
“Io penso che nella vita gli amici sono fondamentali e quando superano le due mani diventano troppi”

Le stesse mani della Play?
“Sì ma alle volte vincono anche loro. Tra loro c’è solo mio cugino, anzi il cugino di mia moglie, bravo a giocare alla Play. Gli altri mi aiutano nella vita”

Che stagione sarà per la Roma?
“Io parto sempre con sensazioni positive, cerco di non vedere mai il bicchiere mezzo vuoto. Non mi piace parlare, preferisco far parlare gli altri quando si fa bene. I ragazzi li ho trovati bene, anche i giovani. Sembro banale, ma dobbiamo fare fatti e non parole. Quando lavori due ore tutti i giorni e esci con la maglietta bagnata, questo sarebbe il top”

I ruoli?
“Stiamo bene e sono pronto a giocare nel ruolo che servirà. Spero non il portiere anche se sono bravissimo anche lì (ride, ndr)



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