Kevin Strootman, pronto a tornare al servizio della Roma al 100% dopo essersi lasciato alle spalle il calvario legato agli infortuni che lo hanno tenuto lontano dal campo per quasi due anni, ha rilasciato un’intervista ‘Espnfc.com’. Queste le sue parole:

Il ritorno dall’infortunio
“È stata dura ritornare. Un infortunio può capitare, ma infortunarsi di nuovo e ritornare per poi infortunarsi nuovamente è davvero una cosa frustrante. Nella nazionale olandese ci sono calciatori che hanno patito lo stesso infortunio anche due volte ed ho chiesto a loro consigli su come affrontare la cosa. È stata una sensazione strana. Non è come giocare ogni settimana, sei un po’ nervoso ed anche impaurito ma quando torni in campo e giochi un paio di minuti non puoi metterti a pensare troppo. Devi concentrarti sulla partita, altrimenti rischi di infortunarti di nuovo”.

Lo stato psicofisico attuale
“Adesso mi sento davvero bene, ho avuto tantissimo supporto da parte del club, dei compagni e dei tifosi. Ho avuto un grandissimo aiuto anche dallo staff medico, voglio ritornare ai miei livelli e ripagarli di tutta la fiducia che hanno riposto in me”.

Il soprannome “Lavatrice”
“È un soprannome che mi hanno dato, se alla gente piace ben venga. È una cosa per i tifosi, quello che è importante per me è mettere tutto me stesso in campo”.

Spalletti
“È un allenatore tosto, ti dice direttamente quello che vuole da te. Una cosa che a noi serve moltissimo”.

La lotta scudetto
“Devi avere l’ambizione per vincere lo scudetto, siamo la Roma! Devi giocare per il titolo ma dobbiamo essere comunque realisti. Con il mercato che ha fatto, la Juventus si è ulteriormente rinforzata, è sicuramente la più forte ma in campionato ci giocheremo solo due volte. Le altre gare sappiamo di poterle vincere, anche quelle contro la Juventus. Dobbiamo guardare solo a noi stessi quando scendiamo in campo, facendo bene quello che sappiamo fare”.

Totti
“Lui è speciale, da bambino molti compagni con i quali giocavo avevano una maglietta di Totti o della Roma. È un idolo ed un esempio per tutti noi. È una leggenda ed è fantastico poter condividere il campo con lui. Cosa prenderei di Francesco? Facile, il suo piede destro”.



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