SCF minaccia querela a Romagiallorossa.it: la web radio non può più andare in onda

Romagiallorossa.it comunica che la web radio non può più trasmettere. La SCF Italia, società che si occupa dei diritti musicali delle case discografiche, ha chiesto di regolarizzare la nostra posizione non avendo una licenza SCF, minacciando querela per aver trasmesso musica all’interno della trasmissione “La Roma siamo Noi” in onda dalle ore 14.00 alle 15.30.

La web radio dedicata alla Roma, dal lontano 2008 quando è nato Romagiallorossa.it, è stata inventata dall’editore di questo portale, Marco Violi. Non c’era niente di simile sul web. Progetto che è stato copiato da tutti nel corso degli anni, dopo la nascita di ASRomaRadio.it che, come sapete, dopo una richiesta di riassegnazione del dominio, è ora di proprietà dell’AS Roma.

Ci siamo rimboccati le maniche e abbiamo continuato il progetto radiofonico con “Roma Web Radio” nel 2015. Da quel momento in poi si sono susseguite una serie di segnalazioni e denunce (archiviate) che hanno minato gravemente lo stato di salute dell’editore Marco Violi che, tutt’ora, è ancora grave dopo le ultime vicissitudini.

Possiamo discutere sulla disparità di trattamento che hanno riservato ad ASRomaRadio.it, a RomaWebRadio.it e Romagiallossa.it rispetto ad altri portali, ma di questo se ne occuperanno le autorità competenti visto che è stata inoltrata una querela alla Procura della Repubblica diversi mesi fa, ma resta il fatto che a queste condizioni è difficile continuare con il progetto radiofonico.

Romagiallorossa.it non ha sponsor, non ha introiti e la redazione manda avanti il portale web con soldi propri, rimettendoci economicamente e mai guadagnandoci dall’attività svolta. E’ evidente che pagare cifre esorbitanti per ottenere una licenza musicale diventa insostenibile dal punto di vista economico. Ci scusiamo – anche se non dovremmo farlo noi, ma altri – con il pubblico che ci ha supportato in questa bellissima esperienza, ma è inevitabile fare altrimenti. L’unica speranza è che in futuro ci sia più equità e non disparità di trattamento, anche perchè sarebbe l‘ennesima prova che qualcuno vuole zittirci definitivamente. Ma, ve lo promettiamo, non glielo permetteremo.